venerdì, 9 Maggio, 2025
RO
MD
HomeNotiziePiante Medicinali, officinali e Spezie: urge un cambio di passo sul piano...

Piante Medicinali, officinali e Spezie: urge un cambio di passo sul piano commerciale

Il settore delle piante medicinali, erbe officinali e spezie spinge per un cambio di pelle sulla sostenibilità non solo produttiva, ma anche commerciale. È quanto è emerso nel corso del convegno La filiera officinale: un’assicurazione di qualità per il mercato dei prodotti naturali” ospitato nella kermesse di Macfrut nell’ambito del Salone Spices&Herbs Global Expo.

A moderare l’evento, Demetrio Benelli, direttore della rivista specializzata Erboristeria Domani, organizzatrice della giornata insieme a FIPPO (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali).

‹ adv ›

In un settore ancora dominato da metodi tradizionali di produzione in cui ha spazio prevalente la raccolta delle erbe spontanee, la crescente competizione con il settore farmaceutico rende necessario l’upgrade del settore non solo dal punto di vista produttivo, peraltro legato a quello normativo, ma anche da quello commerciale.

„A causa della complementarietà con il settore farmaceutico – ha detto Denzil Phillips, consulente ed esperto del settore – si sono perse intere filiere di erbe medicinali come ad esempio quella della Kava Kava, coltivata prevalentemente in alcune isole del Pacifico che, per la perdita di mercato, hanno perso una fonte principale di reddito”.

Tra le piante che, per contro, hanno riscontrato un boom c’è, ad esempio, la barbabietola che sta diventando una vera e propria pianta medicinale.

L’evoluzione del settore porta a considerare nuovi canali di commercializzazione. Non più solo quello cosmetico o farmaceutico, dove peraltro la catena del valore non è distribuita in maniera equa anche rispetto alle pratiche usate dai coltivatori.

Oggi i player non possono più prescindere dal coinvolgimento degli influencer nell’attività di marketing, così come il settore deve anche aprirsi al mondo delle dalle piattaforme di e-commerce già usate normalmente, ad esempio, dai produttori cinesi di erbe officinali e spezie.

Uno dei temi caldi della filiera è quello dell’identificazione botanica corretta del prodotto.

„Ogni pianta della stessa specie – specifica Chlodwig Franz, docente dell’Università di Vienna – può avere diverse caratteristiche biologiche che dipendono da molti fattori primo fra tutti, il luogo in cui viene coltivata. È importante avere la possibilità di identificarla correttamente come pure evidenziare le adulterazioni”.

I metodi classici che si basano su analisi fitochimica del materiale vegetale non danno un quadro completo della componente biologica attiva. In questo senso sono stati sviluppati nuovi approcci, come ad esempio l’identificazione genetica dei marker di ogni principio contenuto nella pianta.

„Queste prospettive del settore – ha detto Mauro Serafini, Ordinario di biologia farmaceutica alla Sapienza di Roma – devono calarsi nel quadro concreto fornito dalle normative e dai controlli di qualità che sono estremamente rigorosi. L’applicazione dei dati ottenuti dalla ricerca può portare a conflitti con la normativa che spesso non è facilmente rapportabile in modo lineare con i risultati ottenuti. Si pensi agli Healthy Claims del Regolamento 1924 del 2006”.

„Oggi ci sono molti nuovi usi per le piante officinali ma la filiera produttiva non è ancora al passo – spiega Andrea Primavera, presidente FIPPO -.

A fronte dei nuovi sbocchi, ad esempio, nel settore delle biosoluzioni in agricoltura, dei coloranti, dei prodotti veterinari o degli integratori, ci si scontra con una catena di approvvigionamento fragile, legata alla fluttuazione dei prezzi, alle possibili contaminazioni ambientali, alla mancanza di programmazione o al cambio climatico, ma soprattutto obsoleta.

L’80% delle materie prime ancora oggi deriva da raccolta spontanea e sistemi arcaici di produzione e accesso al mercato. Tutto ciò in un contesto in cui si assiste al fenomeno della scomparsa degli stessi raccoglitori spontanei. Una vera e propria idiosincrasia con il mondo dei consumi che, per contro, cresce. Nel 2024 il mercato globale del settore è arrivato ad un giro d’affari di 50 miliardi di dollari, + 30% rispetto a cinque anni prima”.

La Redazione
La Redazione
Tutto sull’agricoltura, il business e le opportunità di sviluppo!
Devi leggere
‹ adv ›
‹ adv ›
‹ adv ›
Articoli recenti