E’dall’ottobre 2024 che in Lombardia non si registra un caso di peste suina africana. L’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi lo ha spiegato in audizione alla commissione Agricoltura del Consiglio regionale.
Si tratta di „un risultato importante, frutto della responsabilità degli allevatori, dell’applicazione rigorosa delle misure di biosicurezza e della campagna di contenimento del cinghiale selvatico” ma che non consente di abbassare la guardia.
„Siamo nel pieno della stagione agricola – ha aggiunto – e il rischio di diffusione resta elevato per via dell’intensificarsi dei movimenti nei campi, dove il virus può essere veicolato dalle carcasse infette di cinghiale”.
Quest’anno la Regione ha già effettuato oltre 430 controlli in allevamento e circa 8.000 analisi di laboratorio e sono stati abbattuti 6.300 cinghiali che sono vettori del virus.
E’ stata rafforzata l’attività di ricerca tempestiva delle carcasse con cani molecolari, e sono stati chiusi più di 160 varchi autostradali per limitare la mobilità.
„Nei prossimi giorni sarà pubblicata una nuova ordinanza applicativa che renderà obbligatorie per tutte le Regioni le misure del Piano”.
Strategico nazionale di eradicazione e controllo della PSA nel cluster del Nord-Ovest voluto dal Commissario Giovanni Filippini.
Per quanto riguarda gli indennizzi, la Lombardia ha erogato 25,3 milioni di euro per compensare i danni diretti agli allevamenti colpiti, di questi 18,4 milioni in provincia di Pavia e 6,9 in quelle di Milano e Lodi.
Per i danni indiretti, invece, con fondi statali, la Regione destinerà 27,7 milioni (8,8 già liquidati e il resto entro la fine dell’estate), a cui si aggiungeranno altri 10 milioni previsti da un nuovo decreto del MASAF, pubblicato ieri.
