domenica, 19 Maggio, 2024
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L’Italia forma una coalizione contro l’etichettatura del vino in Irlanda

Il governo italiano lavora per bloccare la nuova legge irlandese che prevede la presenza di etichette sanitarie sui prodotti alcolici come il vino. Secondo Forza Italia (PPE), la scelta dell’Irlanda frammenta il mercato interno e genera un allarme infondato tra i consumatori.

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Dal 22 maggio 2026, dopo un periodo di transizione di tre anni, le bottiglie di vino e alcolici commercializzate in Irlanda avranno delle etichette sanitarie.

Il ministero della Salute irlandese informa che l’etichettatura indicherà il contenuto calorico, i grammi di alcol nel prodotto e avvertirà sul rischio di consumare alcol durante la gravidanza e sul rischio di malattie del fegato e tumorali dovuto al consumo di alcol.

“Non vedo l’ora che altri Paesi seguano il nostro esempio”, ha dichiarato il ministro irlandese della Salute Stephen Donnelly, sottolineando che l’Irlanda è il primo Paese al mondo ad introdurre un’etichettatura sanitaria dei prodotti alcolici.

L’Italia è tra i Paesi europei che promettono battaglia per modificare la legge irlandese, alla quale viene contestata l’approssimazione nell’indicare i pericoli legati al consumo di alcolici.

“Non condividiamo la scelta dell’Irlanda. È totalmente sbagliata e genera nei consumatori un allarme infondato. Non fa male il vino in quanto tale, ma piuttosto l’abuso di alcol”, ha dichiarato a EURACTIV il deputato di Forza Italia Raffaele Nevi, segretario della commissione agricoltura.

Nevi spiega che la legge irlandese configura una rottura del mercato interno UE, dove dal 2026 potrebbero valere regole diverse per i prodotti alcolici commercializzati in Irlanda rispetto agli altri Paesi europei.

“È sbagliato creare normative nazionali che corrono avanti rispetto a quelle europee. L’intera Europa deve costruire norme omogenee per tutti gli Stati membri. Continueremo a chiedere al governo nazionale di farsi sentire in Europa”, ha aggiunto.

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La nuova legge irlandese non è stata accolta bene da 13 Stati europei, diversi Stati membri della World Trade Organization (WTO) e ovviamente dai produttori di bevande alcoliche che hanno parlato di una barriera “ingiustificata e sproporzionata”.

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha annunciato che insieme al ministro degli Esteri Antonio Tajani sta lavorando in sinergia con altri Paesi europei per contrastare la scelta dell’Irlanda e difendere un mercato europeo “che sia rispettoso dei prodotti di ogni nazione”.

“Riteniamo scorretta l’azione dell’Irlanda, perché una cosa è informare e invitare alla moderazione, che riteniamo giusta; un’altra cosa è dire che un prodotto, a prescindere dal quantitativo che si assume, faccia male”, ha dichiarato Lollobrigida.

Le preoccupazioni dell’Italia sono cresciute quando la Commissione europea non ha espresso alcuna reazione formale alla legge, in fase di proposta, dopo la notifica formale che, dal punto di vista procedurale, vale come tacito assenso.

La questione ha iniziato a ribollire già a gennaio di quest’anno, quando il ministro dell’Agricoltura italiano Francesco Lollobrigida ha dichiarato che Roma stringerà i ranghi e aumenterà l’attività a Bruxelles per forzare la mano di Dublino.

“Lunedì prossimo (30 gennaio), nell’ambito del Consiglio Agrifish [la riunione mensile dei ministri dell’Agricoltura dell’UE] a Bruxelles, incontrerò il ministro dell’Agricoltura irlandese al quale esporrò le nostre ragioni, fiducioso che troveremo punti di accordo e supereremo le nostre diverse opinioni”, ha dichiarato.

Il ministro ha aggiunto che regalerà al suo omologo irlandese Charlie McConalogue una bottiglia di vino “in modo che possa vedere che non abbiamo intenzione di danneggiare la sua salute”.

Gli italiani vivono più a lungo degli irlandesi

L’Italia, la Francia e la Spagna, che da sole rappresentano il 47% di tutte le bottiglie di vino prodotte nel mondo, stanno collaborando per produrre un documento comune che osteggi la normativa irlandese. Inoltre – insieme a Bulgaria, Grecia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Portogallo – è stato predisposto un «non paper» per chiedere alla Commissione di avviare un dialogo con il Governo irlandese.

Lollobrigida ha inoltre sottolineato che l’Italia, dove il vino fa parte della dieta mediterranea, è la seconda nazione al mondo per longevità mentre l’Irlanda lotta contro il fenomeno dell’alcolismo.

“Forse dovrebbero lavorare di più sull’informazione e sull’utilizzo corretto dell’alcol”, ha suggerito il ministro.

Le associazioni di produttori di vino, birra e distillati hanno presentato reclami ufficiali alla Commissione europea per aprire una procedura di infrazione contro l’Irlanda. Il tema verrà trattato nuovamente il prossimo 21 giugno.

“L’attacco al vino italiano a cui stiamo assistendo non ha nulla di scientifico, e a confermarlo sono i numeri ufficiali degli istituti di ricerca”, ha affermato la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), come riferisce Ansa.

“Quello che serve, semmai, è una vera campagna contro l’abuso di alcol da parte dei giovani, ricordando che la prima causa di morte dei nostri ragazzi tra i 14 ed i 24 anni non è il cancro, ma sono gli incidenti stradali alcol-correlati”, ha dichiarato il presidente di Sima Alessandro Miani.

Fonte dell'articoloeuractiv.it
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