venerdì, 3 Maggio, 2024
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L’adattamento ai cambiamenti climatici è essenziale per la sopravvivenza: come accelerare l’azione della COP28

Ci sono prove sostanziali che dimostrano che gli investimenti nell’adattamento al climate change forniscono un forte ritorno e minimizzano i costi climatici in futuro, scrivono Mattias Söderberg e Cristina Rumbaitis del Rio.

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Mattias Söderberg è responsabile globale del clima per l’ufficio di gabinetto del Segretario generale di DanChurchAid. Cristina Rumbaitis del Rio è consulente senior per l’adattamento e la resilienza presso la United Nations Foundation.

Secondo le Nazioni Unite, il deficit di adattamento al clima è ormai una vera e propria emergenza. L’avvertimento al mondo fa seguito a „Underfinanced. Underprepared”, l’ultimo rapporto sull’adattamento al clima del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), secondo cui i progressi in materia di adattamento – dai finanziamenti alla pianificazione e all’implementazione – sono in fase di stallo, mentre dovrebbero essere accelerati.

I leader hanno l’opportunità di cambiare rotta alla COP 28, la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Dubai, e di garantire che stiamo agendo alla velocità e sulla scala necessarie per adattarci alla forza con cui il climate change sta già colpendo ogni persona sulla Terra.

Gli investimenti per l’adattamento necessari nei Paesi in via di sviluppo sono stimati tra i 215 e i 387 miliardi di dollari all’anno per questo decennio – e sono in aumento.

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Eppure, secondo l’UNEP, i flussi finanziari internazionali diretti ai Paesi in via di sviluppo per sostenere l’adattamento sono tra un decimo e un diciottesimo di quelli attualmente necessari. Anche se i Paesi sviluppati raddoppiassero i finanziamenti, come hanno promesso di fare entro il 2025, il divario tra fondi disponibili e fondi necessari si ridurrebbe solo del 5-10% – ancora molto al di sotto delle attuali esigenze.

I dati più recenti mostrano che i finanziamenti per l’adattamento sono diminuiti del 15% nel 2021, secondo un rapporto pubblicato la scorsa settimana dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

Un così massiccio sotto-investimento nell’adattamento è controproducente; ci sono prove sostanziali che dimostrano che investire nell’adattamento fornisce un forte ritorno economico e minimizza i costi climatici in futuro.

Alcuni studi indicano che per ogni miliardo di dollari investito nell’adattamento contro le inondazioni costiere si ottiene una riduzione di 14 miliardi di dollari dei danni economici. Allo stesso modo, i sistemi di allerta precoce aiutano le comunità a prepararsi e a prendere provvedimenti preventivi, fornendo un ritorno sull’investimento stimato in 10 a 1, secondo la Global Commission on Adaptation.

Quando i leader mondiali si incontreranno alla COP28, uno dei loro compiti principali sarà quello di valutare gli sforzi attuali per affrontare la crisi climatica e di concordare come andare avanti – un esercizio noto come Global StockTake.

Quando i governi valuteranno gli attuali sforzi di adattamento, la maggior parte riceverà il punteggio più basso, come preannuncia il rapporto dell’UNEP. Se i leader mondiali non colgono questa opportunità per aumentare le loro ambizioni ora, potrebbe essere troppo tardi.

Per far sì che la COP 28 si concentri sull’adattamento, i leader mondiali devono dare priorità a tre azioni chiave.

In primo luogo, il Global StockTake deve riconoscere l’insufficiente attenzione all’adattamento finora prestata e i Paesi sviluppati devono impegnarsi a sviluppare un piano per aumentare il loro sostegno finanziario nei prossimi anni. Questo piano deve essere seguito da una revisione dei bilanci nazionali e degli stanziamenti a sostegno dell’adattamento.

In secondo luogo, i governi devono concordare un quadro di riferimento per l’Obiettivo Globale sull’Adattamento per guidare l’azione di adattamento in futuro. Questo quadro deve inviare un chiaro segnale sulle azioni e gli investimenti necessari per rendere le persone, le economie e gli ecosistemi sicuri di fronte all’impatto degli eventi climatici avversi – investimenti come sistemi di allarme rapido per tutti, pianificazione e sviluppo informato sul clima, sistemi alimentari, idrici, sanitari e infrastrutturali resilienti e solide reti di sicurezza sociale.

Deve includere obiettivi solidi, basati sulla scienza e su soluzioni pratiche e concrete, che consentano di tracciare i progressi nel tempo. Deve inoltre garantire che gli sforzi di adattamento siano equi e guidati localmente.

Infine, dato l’attuale stato di degrado dell’azione di adattamento e gli scarsi progressi globali nella riduzione dei gas serra, le perdite e i danni legati al clima sono sostanziali e si aggravano sempre di più. La COP28 deve creare un nuovo fondo per le perdite e i danni per aiutare le persone e le comunità colpite dagli eventi climatici, come l’innalzamento del livello del mare, i cicloni catastrofici e le devastanti inondazioni.

Perché la realtà è che anche se i finanziamenti per l’adattamento venissero incrementati rapidamente, ci vorranno anni per colmare l’enorme divario descritto nel rapporto dell’UNEP. Ecco perché il Fondo deve essere reso operativo alla prossima COP e iniziare a fornire sostegno il prima possibile. Le comunità vulnerabili che subiscono il peso del cambiamento climatico non possono aspettare; i finanziamenti sono necessari ora per affrontare le perdite e i danni che si verificano in tempo reale.

È tempo di fare passi avanti per l’adattamento, fissando obiettivi ambiziosi e orientati alla soluzione e mobilitando i finanziamenti necessari per trasformare tali obiettivi in realtà. Ciò include il riconoscimento dell’entità delle perdite e dei danni causati dal clima fino ad oggi e l’urgente necessità di sostenere le persone colpite nella ricostruzione delle loro vite, dei loro mezzi di sussistenza e delle loro comunità.

In quest’epoca di estremi climatici, l’adattamento è sopravvivenza. Con la vivibilità del nostro pianeta in gioco, i leader mondiali devono iniziare a trattare l’adattamento climatico come l’emergenza che è – se lo faranno, la COP 28 potrà essere un punto di svolta per il nostro futuro comune.

Fonte dell'articoloeuractiv.it
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