giovedì, 2 Maggio, 2024
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La Romania raggiunge un accordo con l’Ucraina sul canale di Bystroe

Il Ministero dell’Ambiente rumeno ha annunciato che le due nazioni hanno risolto con successo una disputa decennale sul canale di Bystroe, consentendo all’Ucraina di procedere con lo sviluppo del canale a condizione che il progetto rispetti le norme di tutela ambientale.

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Il Ministero dell’Ambiente rumeno ha annunciato sabato che, durante la riunione delle parti della Convenzione di Espoo a Ginevra, è stata presa la decisione di proporre al Comitato per l’attuazione della Convenzione, che si riunirà nel febbraio 2024, la rimozione della diffida emessa nel 2008 nei confronti dell’Ucraina per i lavori del canale Bystroe.

La proposta è subordinata alla dimostrazione da parte delle autorità ucraine della conformità del progetto alle norme di protezione ambientale.

Il Ministro dell’Ambiente rumeno Mircea Fechet si è detto soddisfatto della decisione, affermando che „il progresso significativo per quanto riguarda la questione Bystroe è che l’Ucraina ha riconosciuto la necessità di aderire non solo a tutti gli obblighi europei per un progetto del genere, ma anche la capacità di farlo”.

„Le autorità ucraine hanno concesso un’autorizzazione di protezione ambientale per il progetto Bystroe, a condizione di avviare un programma di monitoraggio delle specie di interesse nel Delta del Danubio, come lo storione, e degli ecosistemi protetti, prima dell’inizio dei lavori”, ha dichiarato Fechet.

Il Ministro dell’Ambiente ucraino Ruslan Strilets ha condiviso la notizia dell’accordo sulla sua pagina Facebook, sottolineando il loro impegno per le relazioni di buon vicinato, il rispetto del diritto internazionale e la correzione degli errori del passato.

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Il conflitto risale al 2004, quando l’Ucraina iniziò ad approfondire il canale di Bystroe. La Romania si oppose al progetto, esprimendo il timore che la trasformazione del canale in una rotta per le navi marittime potesse portare all’impoverimento di una porzione significativa del Delta del Danubio.

Il progetto è stato bloccato dopo l’intervento internazionale, ma le tensioni si sono riaccese nel febbraio 2023, quando il Ministero delle Infrastrutture ucraino ha annunciato lavori di manutenzione sulla via d’acqua.

Fonte dell'articoloeuractiv.it
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