venerdì, 4 Ottobre, 2024
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La protesta dei trattori dilaga, giovedì la proposta dell’Ue agli agricoltori

La Commissione europea presenterà giovedì una proposta per una nuova deroga alle norme Ue rivolte agli agricoltori sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per avere accesso agli aiuti della Politica agricola comune (Pac).

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Lo ha annunciato un portavoce dell’esecutivo Ue.

„Sulla base della minaccia percepita per la sicurezza alimentare” a causa della guerra in Ucraina, ricorda il portavoce, Bruxelles aveva già introdotto una deroga ai requisiti (in gergo, Bcaa 8) sui terreni a seminativo da lasciare a riposo. Ora, con le proteste degli agricoltori che montano in tutta Europa, una nuova deroga è all’esame. 

Intanto gli agricoltori spagnoli hanno annunciato l’adesione al movimento di protesta europeo, convocando la mobilitazione in tutto il Paese. Le organizzazioni agricole Asaja, Coag e Upa hanno annunciato un calendario di protesta per chiedere un „cambio nelle politiche europee e un piano shock di interventi del governo a favore dei territori contro la crisi che vive il settore”. 

Gli agricoltori belgi intendono bloccare per 36 ore le strade di accesso al porto container di Zeebrugge, sul Mare del Nord. Lo fa sapere l’autorità portuale rilanciata dai media. Le proteste degli agricoltori in Belgio proseguono ormai da giorni.

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La situazione sulle strade resta complicata in tutto il Paese. In mattinata i primi trattori hanno raggiunto l’area del Parlamento europeo a Bruxelles e la città vallona di Namur è stata presa d’assalto da circa 300 mezzi. Ieri la Federazione dei giovani agricoltori belgi (Fja) ha minacciato un blocco totale della capitale tra domani e giovedì, in concomitanza con il vertice Ue. 

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato oggi che sarebbe „semplicistico dare la colpa di tutto all’Europa” per spiegare le difficoltà degli agricoltori francesi che denunciano alcuni obblighi di legge della Politica agricola comune (Pac).

Da ieri in visita di stato in Svezia, Macron ha sottolineato poi la sua contrarietà all’accordo commerciale che si sta negoziando fra l’Unione europea e il Mercosur, a causa di „regole che non sono omogenee con le nostre”, ed ha chiesto „misure chiare” per le importazioni di pollame e cereali dall’Ucraina.

250 trattori in presidio contro la Ue nell’hinterland di Milano

Oltre 250 trattori con più di 400 agricoltori provenienti in particolare dalle province di Milano, Pavia e Lodi, si sono dati appuntamento stamani nell’area antistante il casello autostradale di Melegnano, nell’hinterland di Milano, guidati dal coordinamento nazionale di ‘Riscatto Agrario’ per protestare contro le politiche dell’Unione europea nel settore.

Filippo Goglio, organizzatore del presidio, ha spiegato:

„Andando avanti così rischiamo tutti, prima o poi, di chiudere”.

„Non siamo contro il Governo – ha aggiunto -: siamo per l’Italia. Ecco perchè come simbolo della nostra battaglia abbiamo scelto la bandiera italiana con il trattore raffigurato”.

La manifestazione finora ha causato qualche rallentamento al traffico. 

Protesta 50 trattori a Grosseto ma vengono fermati fuori città

Protesta degli agricoltori contro l’Europa anche a Grosseto dove circa 50 trattori e diversi mezzi pesanti si trovano bloccati su un lato della vecchia Aurelia, oggi strada provinciale 154, mentre tentano di raggiungere il capoluogo dal sud della Maremma.

Un corteo sarebbe dovuto partire intorno alle 10 per raggiungere piazza Nassirya, a ridosso delle Mura del centro storico di Grosseto, per un dibattito sulle politiche agricole comunitarie. Ma non si è svolto perché le autorità prefettizie e le forze dell’ordine hanno spiegato agli organizzatori che avrebbero dato l’autorizzazione per un corteo ridotto, con un solo trattore e alcuni agricoltori a piedi.

La vecchia Aurelia risulta bloccata in entrata a Grosseto, dopo il ponte sul fiume Ombrone che viene chiamato ancora Ponte Mussolini, perché i manifestanti hanno fermato la marcia dei trattori sulla corsia in ingresso in attesa di poter ricevere l’okay a entrare in città.

Alcuni mezzi sono stati posteggiati nelle piazzole accanto alla strada, ma la maggior parte non ha trovato posto. Sui trattori le bandiere italiane e anche la scritta ‘Sì latte italiano’. 

400 trattori contro la Ue davanti a casello A/1 in Toscana

Protesta degli agricoltori contro le politiche di settore della Ue stamani con 250 trattori – ma in giornata ne sono attesi 400 – davanti al casello dell’autostrada A/1 Valdichiana dell’autostrada del Sole, in Toscana, tra Sinalunga (Siena) e Foiano della Chiana (Arezzo).

La manifestazione che si svolge in modo pacifico, raduna produttori provenienti dal Centro Italia, che hanno schierato i mezzi in un terreno all’esterno dell’autostrada, lungo la viabilità ordinaria.

Vengono esposti cartelli tipo „Incolti sarete voi, no la mia terra” , „Coltiviamo futuro non speranza”. „Lottiamo per tutti se falliremo non ci sarà futuro”, „No agricoltura, non cibo no futuro”.

Vengono sventolate bandiere tricolori. Ogni agricoltore che arriva al raduno si annuncia con lunghi colpi di clacson. Sul posto personale delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, segue lo svolgimento della protesta.

La manifestazione si ispira alle analoghe proteste in atto per gli stessi motivi da parte degli agricoltori in Francia e in Germania contro le politiche agricole della Ue, e dovrebbe durare cinque giorni, da oggi fino al 3 febbraio. 

Pastori e agricoltori a Cagliari contro l’Ue, „lotta a oltranza

Primi blocchi al porto di Cagliari per i camion che cercano di entrare e uscire dallo scalo del capoluogo. Centinaia di manifestanti si sono sistemati davanti alle transenne accanto all’Agenzia dogane dove i tir con le merci vengono accettati e controllati prima di poter accedere.

Si tratta di un blocco intermittente: con il passaggio che viene momentaneamente precluso e poi liberato. Agricoltori e pastori fischiano e agitano bandiere sarde dei quattro mori, ma c’è anche chi – tra i più giovani – gioca a morra. La situazione è tenuta sotto controllo dai carabinieri e dalla polizia di Stato e locale: la protesta va avanti pacificamente. 

La protesta dei trattori non si ferma e dopo il sit-in di oggi a Cagliari domani potrebbe scattare un nuovo presidio al porto di Oristano con agricoltori e pastori che stanno già organizzando analoghe iniziative anche negli scali del nord dell’Isola.

„Ci vogliono rubare le nostre campagne e darle alle multinazionali per piazzare pale eoliche e pannelli solari: ma noi che viviamo nei campi cosa dobbiamo fare”.

È la protesta di Andrea Cinus, allevatore di Teulada, storico protagonista delle battaglie dei pastori negli anni scorsi davanti al palazzo del Consiglio regionale.

„Ricordiamo cosa è successo negli anni settanta quando volevano togliere gli uomini dalle campagne per portarli nelle fabbriche.

Ora quante di quelle ciminiere stanno ancora fumando? Questa colte però noi ci ribelliamo – osserva – siamo stanchi di lavorare tutto il giorno per un prodotto che viene sottopagato. Mentre mangimi ed energia sono sempre più cari. C’è un disegno molto chiaro in tutto questo. Ma questa volta non ci arrenderemo”.  

Pastori e agricoltori davanti al porto di Cagliari con i trattori per protestare contro le politiche dell’Unione europea sulle produzioni nelle campagne sarde.

„Volevamo manifestare da tempo – ha spiegato all’ANSA Alessio Pilia, agricoltore – ma la protesta degli amici francesi ci ha convinto a fare sentire la nostra”.

Protesta dura e lunga:

„Staremo qui almeno per cinque giorni – annuncia – sino a quando non avremo qualche segnale positivo”.

Il mondo delle campagne chiede che le politiche dell’Unione europea dettino regole armonizzate con le esigenze dei coltivatori e allevatori sardi. Per il momento davanti all’ingresso del porto ci sono una trentina di mezzi agricoli e circa 300 persone, ma si attendono ancora altri manifestanti.
Molti appartengono al Movimento pastori sardi e a un comitato denominato „Riscatto agricolo”.

Attualmente non è stato attuato alcun blocco di merci e mezzi all’ingresso dell’Ufficio delle dogane ma la situazione di potrebbe cambiare nelle prossime ore con l’arrivo di rinforzi dall’entroterra. Un trattore espone un cartello con la scritta „Ridateci il nostro futuro”.

Un altro mezzo agricolo porta una bara e un altro un necrologio per rappresentare la morte dell’agricoltura in Sardegna. 

Circa 200 trattori diretti a Lecce, forti disagi al traffico

Circa 200 trattori provenienti da varie località della provincia di Lecce sono diretti in largo Vittime del Terrorismo, nel capoluogo salentino. Le proteste sono partite dalla Francia e sono arrivate anche in Italia per dire no ai tagli agli incentivi dell’Unione Europea.

Fino alle 16 i trattori resteranno nel largo, successivamente, due gruppi raggiungeranno uno il centro commerciale di Cavallino e l’altro il centro commerciale di Surbo dove terranno un presidio permanente per informare la popolazione sul motivo della loro protesta.

Le strade interessate al transito dei trattori, con pesanti disagi al traffico automolistico, sono la statale 613 Brindisi-Lecce, la statale 16 adriatica Maglie-Lecce, la statale 274 Gallipoli-Santa Maria di Leuca, la statale 275 Maglie-Santa Matia di Leuca e la statale 101 Gallipoli-Lecce. 

Agricoltori, una dozzina di trattori al casello di Busalla su A7

Protesta degli agricoltori anche in Liguria. Una trentina di persone e una dozzina di trattori sono arrivati dalla Vallescrivia al casello autostradale di Busalla, sulla A7 Genova-Milano. Al momento non si registrano disagi al traffico.

Le proteste sono partite dalla Francia e sono arrivate anche in Italia per dire no ai tagli agli incentivi dell’Unione Europea. Nei giorni scorsi si erano registrati momenti di tensione al casello di Orte, sull’A1, dove i trattori hanno tentato di bloccare la circolazione sull’autostrada, ma le forze dell’ordine sono intervenute impedendo il blitz. 

Fonte dell'articoloansa.it
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