Le autorità cinesi hanno chiesto a alcuni produttori di fertilizzanti di sospendere le esportazioni di urea, a seguito dell’esplosione dei prezzi sul mercato interno, una decisione che potrebbe portare a limitare le forniture e aumentare i costi per gli agricoltori di altri paesi, riferisce Bloomberg.
Secondo fonti vicine al caso, alcuni dei principali produttori cinesi di fertilizzanti hanno smesso di firmare nuovi contratti di esportazione dall’inizio di questo mese, seguendo gli ordini del governo centrale. Le fonti hanno specificato che, al momento, le restrizioni si applicano solo all’urea.
Sul mercato delle materie prime di Zhengzhou, i prezzi future dell’urea sono aumentati di quasi il 50%, a partire da metà giugno fino alla fine di luglio, ma i prezzi hanno fluttuato e questa settimana hanno registrato un calo dell’11%.
La Cina è il più grande produttore e consumatore mondiale di urea, e qualsiasi significativa riduzione delle sue esportazioni rischia di limitare le forniture e di far aumentare i prezzi.
Tra i principali mercati di esportazione per i produttori cinesi di urea ci sono l’India, la Corea del Sud, il Myanmar e l’Australia.
In questo contesto, un produttore cinese di fertilizzanti ha annunciato pubblicamente la sua intenzione di ridurre le esportazioni. La compagnia CNAMPGC Holding Co. ha dichiarato la scorsa settimana che ridurrà le esportazioni per garantire l’approvvigionamento del mercato interno e mantenere i prezzi a un livello stabile.
Le restrizioni imposte da Pechino aggiungono un nuovo elemento di volatilità al mercato agricolo mondiale, già colpito da fenomeni climatici estremi nelle principali regioni agricole, dalle restrizioni alle esportazioni introdotte dall’India e dalla guerra in Ucraina.