In questi giorni di primavera, percorrendo le strade che attraversano comuni come Gressan, Jovençan, Aymavilles e altri della Plaine, si osservano scenari agricoli che sollevano interrogativi sull’effettiva sostenibilità di alcuni vigneti e frutteti.
Una situazione che richiama l’attenzione sull’eventuale utilizzo di diserbanti chimici in zone vocate alla produzione agricola di qualità, spesso presentata come naturale e tradizionale.
Sorge quindi il dubbio che, tra le sostanze impiegate, venga ancora utilizzato il glifosato, erbicida classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come probabile cancerogeno.
Lo denunciano, in una nota, le associazioni ambientaliste Valle Virtuosa, Legambiente e Agricoltura biologica e biodinamica, che allegano materiale fotografico scattato ad inizio aprile.
„Alla luce di queste considerazioni – si legge – riteniamo opportuno porre alcune domande alle autorità competenti: sono state effettuate analisi a campione sulle coltivazioni presenti in questi territori per escludere l’utilizzo di sostanze potenzialmente pericolose per la salute pubblica? Esistono verifiche volte a escludere contaminazioni dei raccolti, dei terreni e delle falde acquifere nelle aree agricole che mostrano segni evidenti di trattamenti chimici? È fondamentale garantire trasparenza e tutela della salute collettiva”.
„La presenza crescente di agricoltori orientati verso metodi biologici – conclude la nota – testimonia che un’alternativa più sostenibile è non solo praticabile, ma già realtà. La salvaguardia della salute, dell’ambiente e della qualità delle produzioni locali deve costituire un impegno condiviso e prioritario per istituzioni, comunità e operatori del settore”.