mercoledì, 28 Maggio, 2025
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Truffa fondi Ue per l’agricoltura, sequestro da oltre 1 milione

Beni per un valore complessivo di un milione e 137mila euro sono stati sequestrati a 14 persone nell’ambito di una inchiesta su fondi europei per l’agricoltura percepiti indebitamente.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito il decreto emesso dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta dell’Ufficio dei Procuratori Europei Delegati di Napoli.

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Le persone indagate sono 41, e i 14 destinatari del sequestro sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate ai danni dell’Unione Europea, delitti contro la pubblica amministrazione (in particolare corruzione) e falso.

L’indagine, svolta tra il 2022 e il 2024, ha permesso di rivelare l’esistenza di una organizzazione criminale che, con l’ausilio di funzionari regionali, avrebbe ottenuto fondi europei destinati al settore agricolo e allo sviluppo delle aree rurali attraverso la presentazione di richieste di finanziamento basate su dati fittizi.

Sono emersi anche episodi di corruzione, attraverso percentuali sui contributi ottenuti o richiesti. Coinvolto anche un appartenente alle forze dell’ordine – attualmente in pensione ma operativo all’epoca dei fatti – che avrebbe avuto il compito di depistare le indagini in corso.

Le indagini sono state eseguite dalla Sezione Eppo (European Pubblic Prosecutor Office) del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli, appositamente costituita nel 2021 (insieme a quelle di Torino, Milano, Venezia, Bologna, Roma e Palermo) per occuparsi del contrasto ai reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione Europea, di competenza della Procura Europea con sede in Lussemburgo.

Figurano anche un finanziere, ora in quiescenza, un funzionario regionale e un commercialista, nell’associazione a delinquere finalizzata a truffare l’Unione Europea e lo Stato italiano, scoperta dalla Sezione Eppo (European Pubblic Prosecutor Office) del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli, appositamente costituita nel 2021 (insieme a quelle di Torino, Milano, Venezia, Bologna, Roma e Palermo) per occuparsi del contrasto dei reati finanziari contro l’Ue.

La maggior parte delle presunte truffe – tra tentate e consumate – ai danni dell’Ue (per il 60,5% della somma erogata) e dello Stato italiano (per il restante 39,5%) riguarderebbero il Salernitano.

Si tratta di contributi destinati a imprenditori con età inferiore ai 40 anni che dovevano già avere una produzione annua minima per entrare nella graduatoria per la concessione dei finanziamenti.

Con l’ausilio dei componenti dell’associazione a delinquere, però, questa discriminante poteva essere aggirata, in cambio del 10% del contributo concesso. Il finanziere, Giovanni Iacuzio, di 62 anni, secondo gli investigatori, aveva il compito di informare i complici circa eventuali indagini della Guardia di Finanza e di depistare le indagini.

Il funzionario regionale Alfredo Di Matteo, 55 anni, avrebbe invece gestito direttamente le richieste di fondi dei titolari delle aziende agricole coinvolte, inoltrate dal commercialista Eugenio Elia, 45 anni, prive dei requisiti richiesti fatti risultare grazie a documentazione truccata.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti della sezione speciale Eppo dei carabinieri, Elia avrebbe ratificato un accordo di collaborazione con 28 aziende, propedeutico a presentare domande per lo stanziamento di contributi fino a un massimo di 200mila euro per ciascuna società e utilizzabili per diversificare le attività dell’azienda agricola in agrituristica, fattorie didattiche e aree verdi.

A realizzare le relazioni tecniche contenenti dati non veritieri utilizzati per consentire alle aziende di entrare nella graduatoria per l’assegnazione dei fondi, sarebbe stata, sempre secondo gli inquirenti, l’agrotecnico Maria Maddalena Nicoletti, 39 anni.

Un ex funzionario regionale dell’assessorato all’Agricoltura, Elio D’Alessio, 67 anni, infine, si occupava degli accertamenti sullo stato di avanzamento dei lavori e della redazione degli atti falsi con i quali si attestava l’esame delle pratiche.  

Fonte dell'articoloansa.it
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