venerdì, 3 Maggio, 2024
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Cantina di Venosa presenta le vigne monitorate dallo spazio

Dal mare al cielo e ritorno.

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Alla 56/a edizione di Vinitaly, dal 14 al 17 aprile a Veronafiere, la Basilicata si presenta nel segno dell’innovazione con Cantina di Venosa che porta al debutto tre vini della prima edizione della linea Sentinel, ottenuti da uve monitorate dal satellite Sentinel2, nonché la seconda annata Carato Venusio Aglianico del Vulture Docg, affinato in „cantinamento” sotto il mare, per 6 mesi a 50 metri di profondità.

Le tre nuove etichette, per il primo anno 200mila bottiglie dedicate esclusivamente alla ristorazione, quindi non presenti nelle enoteche e neanche al punto vendita aziendale, „sono un esempio di agricoltura 5.0., un modello d’impresa caratterizzato dalla cooperazione uomo-macchina” sottolinea la realtà cooperativa di Venosa.

In Basilicata i vigneti dell’Aglianico del Vulture dei 350 soci di Cantina di Venosa, tra le più importanti del sud Italia e fra le 15 aziende top in Europa con certificazione Equalitas EEE (equità, economicità, ecologia), sono monitorati costantemente dall’occhio del satellite per raccogliere un flusso continuo di dati sulle condizioni meteo e agronomiche di 140 ettari di vigne, rilevando dati sensibili per la qualità dell’uva e dei vini La crescita delle viti, le condizioni di eventuale stress idrico, la corretta gestione del vigneto, l’efficienza gestionale, etc, dati fondamentali per assicurare la perfetta crescita dei grappoli e utili per la costruzione di una banca dati storica in grado di affinare la conoscenza.

L’obiettivo principale: perfezionare la gestione agronomica del vigneto con attenzione alla sostenibilità e all’ambiente.

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Ogni settimana il satellite scatta una fotografia ad alta risoluzione ed elabora una mappatura cromatica graduata ad alta precisione dei 140 ettari, parcella per parcella, dal verde (segnale positivo) al rosso (allarme) – con diverse „sfumature” – che viene prontamente interpretata dall’enologo e dall’agronomo di Cantina di Venosa per valutare se, come e dove intervenire.

Ad esempio: per fare l’irrigazione di soccorso; per un eventuale diradamento dei grappoli a sostegno della qualità; per trattamenti mirati sulle vigne, ad es. per combattere la tignoletta, un dannoso lepidottero, attraverso l’emissione di ormoni per la confusione sessuale.

Ma anche per controllare la corretta conduzione degli appezzamenti vitati da parte dei soci ed eventualmente formarli e aggiornarli per ottimizzare la gestione delle vigne.

Fonte dell'articoloansa.it
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