In Campania, a Cellole (Caserta) colonie di nutrie stanno mettendo sotto scacco diverse coltivazioni di ortaggi in pieno campo.
All’apparenza la loro presenza nei canali può sembrare innocua, ma in realtà rappresentano un vero pericolo per le produzioni, poiché essendo roditori erbivori si nutrono di parti ipogee ed epigee delle piante coltivate.
Gli attacchi di nutria sono stati accertati su appezzamenti ancora molto giovani di pomodoro da industria.
A testimoniare il fatto è Rosa Pepe dell’omonima azienda agricola di Cellole, che dice:
„La presenza delle nutrie, anche se per gli amanti della natura e gli ambientalisti può sembrare innocua e qualcosa di spettacolare per l’ecosistema acquatico, in realtà rappresenta un problema di spiccato rilievo per l’agroecosistema.
Nei miei campi situati vicino ai canali, dove da circa 20 giorni sono state trapiantate piantine di pomodoro da industria, le nutrie stanno facendo bottino di tutta la parte aerea delle plantule, e stanno cominciando a rosicchiare anche le ali gocciolanti nelle interfile.
È chiaro che la cimatura della porzione epigea e gli attacchi alle manichette costituiscano un vero e proprio danno, innanzitutto produttivo, perché venendo meno la parte fotosintetica della pianta, non sono al sicuro le rese.
In secondo luogo, conoscendo il comportamento di questi animali, temo che se non riusciremo a scacciarle dai campi, potrebbero scavare gallerie all’interno degli appezzamenti, con danni ancora maggiori. La mia campagna del pomodoro da industria 2025 potrebbe essere totalmente compromessa”.
Quest’anno, insomma, oltre i cambiamenti climatici, la presenza di nuovi patogeni emergenti o di quelli tipici delle coltivazioni e gli eriofidi, i produttori campani dell’alto casertano devono fare i conti anche con le nutrie.
„Sono davvero preoccupata – spiega la produttrice agricola – temo per le sorti del mio raccolto, anche perché non ci sono poi così tanti mezzi di difesa per salvaguardare la produzione. Il mio non è un caso isolato; da diversi anni, le nutrie stanno popolando i canali del nostro territorio, come riferito anche da altri imprenditori, con impatti negativi sulle rese produttive.
Il mio appello va ai manutentori e dirigenti del consorzio di bonifica dell’alto Volturno, alla Regione Campania, ai Carabinieri forestali, alle guardie ambientali perché questa situazione necessita di una soluzione rapida ed efficace, con azioni volte a eradicare queste colonie”.