giovedì, 28 Marzo, 2024
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Vendemmia 2022, meno quantità ma più qualità a Palermo e Trapani

Vendemmia all’insegna della qualità nelle province di Palermo e Trapani, con un piccolo calo della quantità che si attesta tra il 10 e il 20% a seconda delle aree. A metà cammino, il bilancio sorride ai viticoltori di queste due province anche se adesso, gli stessi produttori, dovranno affrontare la battaglia forse più difficile: quella dei prezzi.

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Battaglia a cui sono abituati da sempre, ma che quest’anno appare dura, durissima, perché risente dell’impennata inflazionistica che ha gonfiato a dismisura i prezzi di carburante agricolo, fertilizzanti, corrente elettrica.

Tra i produttori, in un’annata particolarmente siccitosa in tarda primavera e inizio estate, c’è stato anche chi si è dovuto confrontare con la mancanza di risorse idriche nonostante una diga a qualche centinaio di metri di distanza. È stato il caso della zona di Castelvetrano, lasciata praticamente a secco dalla diga Trinità.

“I nostri viticoltori – dichiara Camillo Pugliesi, presidente della Cia Sicilia Occidentale – sono campioni di resilienza. Anche stavolta porteranno a termine un’annata costellata da innumerevoli ed enormi sacrifici, con poca tutela da parte di chi dovrebbe garantire determinati servizi, che non sono gratuiti. E lo faranno portando sul mercato un prodotto eccellente, che anno dopo anno è sempre più sostenibile e di qualità e che non può essere svenduto”.

La qualità superiore, anche per questa vendemmia, è stata confermata dai dati raccolti fino a questo momento.

“Per i bianchi – spiega l’enologo Benedetto Alessandro – i giochi ormai sono fatti e le analisi su zuccheri, ph e acidità ci dicono che la qualità, per chi ha potuto gestire con cura l’irrigazione delle viti, è certamente sopra la media. Avere acqua a disposizione è un fattore fondamentale non solo per avere più quantità ma anche più qualità: una pianta ben irrigata, e che non soffre stress idrico, ad esempio, ha abbondanza di foglie fondamentale per tenere protetti i grappoli da temperature elevate. A giugno, siccità e caldo anomalo hanno sicuramente influenzato la resa di chi non ha avuto acqua a disposizione. Per i rossi il discorso è diverso, anche se resta fondamentale il fattore acqua: la vendemmia in Sicilia occidentale sta iniziando adesso, quindi questo mese di settembre sarà fondamentale visto che piogge e abbassamento delle temperature nelle ultime due settimane hanno ridato slancio alle viti, anche dove non è stato possibile avere cura dell’irrigazione. Una raccomandazione che possiamo dare ai viticoltori è di non fermarsi all’analisi del grado zuccherino per le uve da rosso. Un buon valore di zuccheri non vuol dire che il grappolo abbia completato il suo processo di maturazione, visto che in gioco ci sono altri fattori come i polifenoli. Il rischio è di portare al processo di vinificazione un’uva che non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità”.

“La crisi dei prezzi sta colpendo tutta la filiera – conclude Pugliesi – soprattutto produttori e cantine sociali. Auspichiamo che prevalga il buonsenso, non ci siano speculazioni incontrollate e che si possano mettere in campo tutti gli sforzi per far sì che i prezzi di vendita permettano ai produttori di ricavarne un profitto dignitoso. Nelle cantine stiamo ammassando un ottimo prodotto, valorizziamolo nel miglior modo possibile”.

Fonte dell'articolosiciliaagricoltura.it
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