Circa 400 bovini, alimentazione biologica per produrre latte di alta qualità, che viene inviato al caseificio della cooperativa „Ansape” di Raiano (L’Aquila), quasi 300 quintali di latte al giorno lavorati, conferiti da 30 produttori di tutto l’Abruzzo, un sistema circolare per la realizzazione di prodotti lattiero-caseari sotto il disciplinare „Terrantica”, marchio identitario che arriva sulle tavole del consumatore.
Un robot per la mungitura e la piena libertà degli animali.
E un obiettivo: combattere le fake news attraverso la sostenibilità e l’identità per far conoscere i valori della filiera. Ma soprattutto porte aperte ai giovani.
Questa la filosofia che ogni giorno muove la Cooperativa „La Villa” di Tagliacozzo (L’Aquila) che, proprio per sviluppare una comunicazione veritiera sulla filiera del latte, condivide il progetto europeo „Think Milk Taste Europe Be Smart”, promosso dal Settore Lattiero Caseario dell’Alleanza delle Cooperative, realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea.
A guidare l’azienda un giovane allevatore che ha scommesso sulla Cooperativa di famiglia e ha deciso di proseguire e innovare l’attività. Un segnale importante per le nuove generazioni rispetto a un lavoro complesso, che richiede sacrificio in termini di ore di lavoro e che, spesso, nel settore lattiero-caseario, non trova questo ricambio generazionale.
Grande attenzione, poi, per le protagoniste dell’azienda. Le mucche, infatti, vengono lasciate „libere”, anche di decidere quando è il momento di farsi mungere grazie alla macchina-robot, vanto dell’azienda.
Una razionalizzazione a beneficio della qualità del latte e dello stile di vita dell’animale.
Nell’azienda c’è silenzio, rotto solo da rumori dei trattori.
Così le mucche entrano nella macchina da mungitura e se dopo pochi minuti tornano per farsi mungere di nuovo la macchina invita l’animale ad uscire. Sul fronte della sostenibilità, il fondo calpestabile della mangiatoia è forato, per consentire ai liquami di scendere al di sotto, dove un nastro trasportatore li conduce alla centrale a biogas interna, per essere trasformati in energia rinnovabile.
La centrale, insieme ad impianti di fotovoltaico e solare termico, produce 750 kw, con risparmio annuo di 500 barili di petrolio, pari a 756,5 tonnellate di CO2 non emesse in atmosfera. La stalla gode, inoltre, di un sistema di nebulizzazione antibatterico che, salubrificando l’aria, abbatte anche i cattivi odori. Infine nell’imballaggio viene usato un film di chiusura più fino, che abbatte del 30% il consumo della plastica.