Bratislava estenderà e inasprirà ulteriormente le regole per il transito delle materie prime e vieterà anche l’importazione di miele, zucchero, malto e soia ucraini, ha dichiarato mercoledì il ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale e membro del partito Smer Richard Takáč.
Finora il divieto slovacco era stato applicato solo a quattro prodotti: grano, mais, colza e semi di girasole. Takáč ha difeso l’estensione del divieto, sostenendo che l’importazione di grano ucraino ha causato gravi problemi finanziari agli agricoltori slovacchi.
La proposta presentata dal ministero dell’Agricoltura presuppone anche che tutti gli altri prodotti agricoli in transito dall’Ucraina saranno soggetti a un sigillo doganale.
Slovacchia, Polonia e Ungheria hanno imposto divieti unilaterali sulle importazioni dall’Ucraina dopo la scadenza del divieto approvato dall’UE il 15 settembre. Ciò ha provocato una brusca reazione da parte di Kyiv, che ha minacciato di fare causa ai Paesi in sede di OMC.
La crisi è stata evitata dopo che Slovacchia e Ucraina hanno concordato un sistema di scambio di cereali basato su licenze. Allo stesso tempo, il Ministero dell’Agricoltura slovacco ha dichiarato che le restrizioni di Bratislava sul grano ucraino sarebbero rimaste in vigore fino all’avvio del nuovo sistema.
Il Commissario europeo per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski ha dichiarato che, pur essendo attento alle problematiche del settore agricolo slovacco, non ritiene che le misure unilaterali scelte dalla Slovacchia siano la soluzione ideale. Allo stesso tempo, ha ribadito di essere pronto a cercare una soluzione paneuropea costruttiva alla questione.