Come previsto, la Francia non firmerà l’accordo di libero scambio tra l’Unione europea (UE) e il Mercosur nella sua forma attuale.
Lo ha annunciato domenica dall’Argentina il presidente Emmanuel Macron, mentre gli agricoltori francesi hanno lanciato una grande protesta nel fine settimana.
Durante la sua visita in Sud America, Macron ha dichiarato all’aeroporto di Buenos Aires che la Francia non „firmerà l’accordo di libero scambio UE-Mercosur nella sua forma attuale”, una posizione condivisa da tutti i partiti politici francesi.
Ha spiegato di aver detto al suo omologo argentino, Javier Milei, che questo accordo „sarebbe molto dannoso per la reindustrializzazione dell’Argentina e per noi, sarebbe molto negativo per la nostra agricoltura”.
Macron parteciperà al vertice del G20 in Brasile lunedì (18 novembre) e martedì.
La Germania spinge per spacchettare l’accordo
La posizione di Parigi è già nota in Germania, dove diversi leader politici tedeschi stanno facendo pressione affinché l’accordo venga spacchettato per aggirare l’opposizione francese e accelerare l’approvazione di una sezione dell’accordo riservata all’UE.
La „suddivisione” dell’accordo potrebbe consentire di adottare a maggioranza qualificata in Consiglio gli elementi legati al commercio, come tariffe, quote di importazione e un „capitolo sostenibilità”, senza attendere la ratifica dei parlamenti nazionali degli Stati membri dell’UE.
Il resto dell’accordo, comprese le disposizioni sul dialogo culturale e politico e i cosiddetti „elementi essenziali”, verrebbe rinviato fino a quando i parlamenti nazionali raggiungeranno un consenso.
Proteste degli agricoltori francesi
La dichiarazione di Macron arriva mentre gli agricoltori francesi hanno lanciato una mobilitazione nazionale per chiedere un reddito migliore, protestare contro l’accordo di libero scambio e „far sentire la voce della Francia”.
Questo avviene a meno di un anno dai blocchi del gennaio 2024 che hanno paralizzato l’intero Paese.
Arnaud Rousseau, presidente dell’influente Federazione nazionale dei sindacati degli agricoltori (FNSEA), il più grande sindacato agricolo francese, ha annunciato su BFM che „82 azioni di protesta” si sarebbero svolte in tutta la Francia fino a martedì 19 novembre.
Nella serata di domenica 17 novembre, erano già stati istituiti blocchi stradali filtranti e „fuochi di rabbia” erano stati accesi in diverse regioni della Francia.
Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha avvertito domenica 17 novembre su RTL che „se ci sarà un blocco prolungato, ci sarà tolleranza zero”.
La scorsa settimana ha incontrato i leader dei sindacati agricoli per delineare „tre limiti”: „Nessun danno alla proprietà, nessun danno alle persone, nessun blocco radicato o prolungato”.