Su pressione degli Stati membri, la Commissione europea sta preparando „una serie di azioni” volte a migliorare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare e a proteggerli dalle pratiche commerciali sleali.
Secondo il documento sulla semplificazione delle norme della Politica agricola comune (PAC) diffuso il 22 febbraio e discusso ieri (lunedì 26) al Consiglio Agricoltura, l’esecutivo del blocco sta „preparando una serie di azioni a breve, medio e lungo termine per migliorare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare e proteggerli dalle pratiche commerciali sleali”.
I redditi degli agricoltori e il loro potere contrattuale nella catena del valore sono stati una questione centrale sin dall’inizio delle proteste europee.
Secondo i coltivatori, le materie prime agricole non sono sufficientemente remunerate, mentre gli intermediari come l’industria agroalimentare e i supermercati abbassano i prezzi per aumentare i loro margini.
Diverse delegazioni hanno sollevato la questione al Consiglio Agrario di lunedì.
David Clarinval, ministro belga dell’Agricoltura, che presiede il Consiglio, ha confermato in una conferenza stampa di aver „esaminato suggerimenti volti a rafforzare la posizione degli agricoltori nel medio e lungo termine, sia dal punto di vista finanziario che della loro posizione nella catena agroalimentare”.
Nell’UE esistono già alcuni strumenti per proteggere i produttori, come il Regolamento Omnibus del 2017.
Il regolamento estende a tutti i settori agricoli alcune prerogative delle organizzazioni di produttori (OP), come la pianificazione della produzione, l’ottimizzazione dei costi di produzione, l’immissione sul mercato e la negoziazione di contratti di fornitura di prodotti agricoli per conto dei loro membri.
Più recentemente, la direttiva sulle pratiche commerciali sleali ha stilato una lista nera di 10 pratiche vietate, tra cui il pagamento dopo 30 giorni per i prodotti agricoli e alimentari deperibili e le modifiche unilaterali al contratto da parte dell’acquirente.
Rafforzare la direttiva sulle pratiche commerciali sleali
Il Ministro dell’Agricoltura spagnolo Luis Planas ha recentemente invitato la Commissione ad aggiornare la direttiva sulle pratiche commerciali sleali. A suo avviso, la direttiva dovrebbe essere allineata alla legislazione spagnola, considerata „pionieristica”, in particolare per quanto riguarda il divieto di vendita sottocosto (cioè a un prezzo inferiore ai costi di produzione).
L’Italia si è schierata con la Spagna, presentando al Consiglio una nota che chiede di rafforzare la direttiva e di garantire una maggiore trasparenza dell’origine del prodotto in etichetta.
In occasione del Consiglio europeo straordinario del 1° febbraio, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto alla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen di introdurre un Egalim europeo, dal nome della legge francese che consente di fissare i prezzi sulla base dei costi di produzione durante i negoziati commerciali.
Si tratta della legge più severa in Europa a tutela dei produttori.
In Francia e in Spagna, tuttavia, persiste il timore che le leggi nazionali non vengano pienamente rispettate.
Il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire ha avviato un’ampia indagine per individuare i produttori e i distributori che non rispettano le leggi Egalim e sono state imposte diverse sanzioni.
La richiesta di „prezzi minimi”
Sabato, in occasione dell’apertura del principale evento agricolo francese, il Salon International de l’Agriculture, Macron si è spinto oltre, auspicando l’introduzione di „prezzi minimi” (prix plancher) per ogni settore, ovvero prezzi minimi per i produttori imposti a produttori e distributori.
L’annuncio è stato una sorpresa, soprattutto perché solo pochi giorni prima il ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau si era opposto a un progetto di legge proposto da La France Insoumise (movimento di sinistra e sinistra radicale) che imponeva gli stessi prezzi minimi. Aveva definito l’idea „demagogica”.
Secondo l’Eliseo, Macron cercherà di portare questa misura a livello europeo nei prossimi mesi.
Istituzione di un osservatorio europeo dei prezzi
La Commissione non ha reagito a queste proposte, ma potrebbe annunciare delle misure al prossimo Consiglio dei ministri dell’UE di marzo.
istituire un osservatorio dei prezzi.
La presidenza belga „chiede un esame approfondito” dell’argomento „da parte della Commissione e riferirà al Consiglio quanto prima sulle misure concrete che possono essere adottate al riguardo”, ha dichiarato il belga Clarinval.