Domenica (14 gennaio) camionisti e agricoltori rumeni hanno rallentato il traffico in diverse città, tra cui la capitale Bucarest, protestando tra l’altro sulle aliquote fiscali e sulla lentezza dei risarcimenti.
Al quinto giorno di sciopero, i manifestanti si sono riuniti anche nelle zone di confine, bloccando temporaneamente la frontiera nord-orientale con l’Ucraina.
I camionisti si lamentano per le alte tariffe assicurative e fiscali e per i lunghi tempi di attesa alle frontiere.
Allo stesso tempo, gli agricoltori chiedono un pagamento più rapido dei sussidi e dei risarcimenti per coloro che sono stati colpiti dalla siccità o dalle interruzioni causate dall’importazione di cereali ucraini.
Gli agricoltori lamentano di aver perso denaro negli ultimi due anni a causa dei cereali più economici provenienti dall’Ucraina, secondo un video pubblicato su Facebook dai manifestanti.
Il blocco russo dei porti ucraini sul Mar Nero ha trasformato la Romania in un hub per il transito dei cereali ucraini, soprattutto attraverso il porto di Costanza.
Le proteste sono iniziate mercoledì, quando decine di camion e trattori si sono diretti da diverse città verso Bucarest, viaggiando a bassa velocità.
Alcuni hanno ammesso di aver preso ad esempio le manifestazioni in Germania.
Le autorità di Bucarest non hanno permesso ai manifestanti di entrare in città con i veicoli, citando la mancanza di autorizzazione per la protesta.
Dopo aver discusso sabato con i ministeri dell’Agricoltura e dei Trasporti, i manifestanti hanno avuto un colloquio domenica con il ministero delle Finanze.
Ma hanno annunciato che non è stato raggiunto alcun compromesso.
„Ci sono regole che non possiamo più sopportare”, ha dichiarato ai giornalisti l’agricoltore Danut Andrus.
Ha aggiunto che lui e i suoi colleghi non possono più nemmeno ottenere prestiti bancari.
„Non abbiamo la possibilità di operare nel Paese”, ha lamentato, aggiungendo che le proteste continueranno „finché queste autorità non capiranno che la loro incapacità di gestire un Paese è reale”.
Lunedì gli agricoltori tedeschi hanno iniziato a protestare contro i piani di Berlino di tagliare le agevolazioni fiscali per l’agricoltura.
Hanno utilizzato trattori e camion per bloccare le strade di tutto il Paese, tra il centro di Berlino.
In Polonia, gli agricoltori hanno bloccato i valichi di frontiera con l’Ucraina da novembre, lamentando la “concorrenza sleale” delle controparti ucraine e l’allentamento delle regole di accesso all’Unione europea per le aziende ucraine.