sabato, 20 Aprile, 2024
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Fragola, come gestire i lanci dei predatori dei tripidi

In questo mese le temperature iniziano ad aumentare stabilmente come pure le ore di luce, accelerando l’attività vegetativa e la maturazione nei fragoleti in coltura coperta, in cui la raccolta è ormai in corso. Ma il clima inizia ad essere più favorevole anche ai fitofagi chiave della fragola: il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) e il tripide Frankliniella occidentalis.

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Per il controllo biologico dei due fitofagi si proseguirà il loro monitoraggio e quello dei rispettivi antagonisti i cui lanci, in una strategia razionale di controllo, dovrebbero già essere stati avviati in autunno o nei mesi scorsi.

Le soglie di intervento per programmare nuovi lanci variano a seconda della zona, della fase della coltura e di altre variabili locali di cui il tecnico fitopatologo dovrà tenere conto. Valori indicativi possono essere forniti dai disciplinari regionali di produzione integrata o, dove disponibili, dai bollettini fitosanitari locali.

Frankliniella

Con popolazioni di Frankliniella superiori alle soglie di guardia, si ricorrerà ai lanci degli specifici predatori (es. il rincote Orius laevigatus o l’acaro fitoseide Amblyseius swirskii), concentrandoli sui focolai di infezione, o si proseguiranno i trattamenti con il fungo Beauveria baussiana.

Si potrà ricorrere, inoltre, a trattamenti con olio essenziale di arancio dolce, terpenoidi, Sali potassici di acidi grassi, anche in coltura biologica. è da considerare che F. occidentalis è favorita da temperature alte e aria secca; in queste condizioni la popolazione sale rapidamente ed è difficilmente contenibile, per cui potrebbe rendersi necessario intervenire con prodotti insetticidi, scegliendo tra i prodotti registrati sulla coltura quelli con breve periodo di carenza, considerando la scalarità di raccolta della fragola, e che siano il più selettivi possibili per preservare gli antagonisti (es. acrinatrina+abamectina con 7 giorni di carenza; azadiractina, spinosad e spinetoram con 3 giorni di carenza).

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Ragnetto rosso

Per il controllo biologico del ragnetto rosso con i fitoseidi (Amblyseius andersoniA. californicusPhytoseiulus persimilis) è importante evitare che l’umidità relativa dell’aria si abbassi troppo nei tunnel perché in queste condizioni i fitoseidi riducono la loro mobilità e, quindi, la capacità di predare i ragnetti rossi.

L’aumento dell’umidità dell’aria può essere ottenuto mediante la nebulizzazione di acqua con l’atomizzatore o, più semplicemente, lasciando scorrere dell’acqua nelle interfile.

Il controllo chimico del ragnetto rosso sarà ancora possibile ricorrendo a prodotti con limitato periodo di carenza preferendo quelli più selettivi verso i fitoseidi (tebufenpirad 14 giorni, abamectina, exitiazox, fenpiroximate 7 giorni; milbemectina, bifenazato, clofentezine, bifenazate, pyridaben e spiromesifen 3 giorni; cyflumetofen con un solo giorno di carenza). La citata formulazione di acrinatrina+abamectina ha un’attività contemporanea su tripidi e acari come pure alcuni dei prodotti ammessi in agricoltura biologica (Beauveria bassiana, Sali potassici degli acidi grassi, zolfo).

Afidi

Eventuali infestazioni di afidi (Chaetosiphon fragaefoliiSitobium fragariaeAphis gossypi ecc.) potranno essere controllate con metodi biologici mediante l’uso di piretro, intervenendo sui focolai in maniera localizzata o ricorrendo al lancio di Chrysoperla carnea (circa 20 larve/m2).

In alternativa si ricorrerà ad un trattamento con un prodotto con basso periodo di carenza (es. deltametrina, azadiractina o il più recente flupyradifurone, 3 giorni) o, se l’intervallo di raccolta lo consente, a pirimicarb o lambdacialotrina (7 giorni).

Fonte dell'articoloterraevita.edagricole.it
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