venerdì, 4 Ottobre, 2024
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Question Time del Ministro Lollobrigida alla Camera dei Deputati

Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, è intervenuto oggi al Question Time alla Camera dei Deputati rispondendo a interrogazioni in merito alle iniziative di competenza a tutela della salute pubblica e del diritto all’informazione a seguito dell’autorizzazione da parte della Commissione europea della commercializzazione dei prodotti contenenti farine di insetti; alle iniziative volte a migliorare la gestione delle emergenze in agricoltura e a garantire aiuti tempestivi al settore, anche in considerazione del comparto previsti dalla legge di bilancio per il 2024; alle misure per il settore della pericoltura.  

Interrogazione sulle iniziative di competenza a tutela della salute pubblica e del diritto all’informazione a seguito dell’autorizzazione da parte della Commissione europea della commercializzazione dei prodotti contenenti farine di insetti.
 

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Ringrazio l’onorevole Mattia e i colleghi di Fratelli d’Italia per l’interrogazione che mi permette di far chiarezza su questi argomenti che riguardano l’autorizzazione dell’Unione europea alla commercializzazione di alcuni prodotti derivanti da insetti tra il 2021 ed il 2023.

È stato ricordato dal collega la possibilità di vendere e utilizzare prodotti a base di insetti, nello specifico, di larva gialla della farina, di locusta migratoria, di grillo domestico e di verme della farina minore, siano questi insetti congelati, essiccati o in polvere.Questo ha destato non poca preoccupazione ed allarme da una parte consistente dei cittadini italiani.

Il nostro Governo ha inteso garantire con regole rigide e chiare e con idonee sanzioni finalizzate al loro rispetto, esattamente la possibilità dei nostri cittadini di scegliere se utilizzare qualcosa che l’Europa autorizza e che noi, come Stato facente parte dell’Unione Europea, abbiamo il dovere di autorizzare.

Abbiamo adottato quattro decreti, nel marzo 2023, che sono stati vagliati attraverso l’istruttoria obbligatoria dell’Unione europea, che non ha potuto obiettare nulla rispetto alla nostra volontà di garantire la completa informazione dei cittadini italiani.

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Se l’Europa dice che è lecito acquistare e nutrirsi di insetti il Governo italiano sostiene che deve essere garantita anche la possibilità di non farlo. Nel dettaglio, i decreti citati prevedono che le confezioni contenenti prodotti a base di farine di insetti dovranno presentare un’etichetta chiara e ben visibile, recante le seguenti informazioni:

  • la tipologia di insetto presente con il nome scientifico e il nome in italiano di tale insetto e se essiccato, in polvere o congelato;
  • la quantità di insetto utilizzato e presente nel prodotto alimentare;
  • il Paese di origine dell’insetto presente nonché informazioni relative ai rischi legati a possibili reazioni allergiche.

Inoltre, al fine di evitare commistioni con altri alimenti, il Governo italiano ha deciso di regolamentare la vendita, prevedendo la commercializzazione in comparti separati, appositamente dedicati e segnalati mediante specifica cartellonistica.

Le nostre forze dell’ordine, l’Ispettorato del controllo qualità repressione frodi, verificheranno l’attuazione di queste misure a salvaguardia di quello che viene definito consumatore. Riteniamo che gli esseri umani, i cittadini, siano anche consumatori, ma abbiano capacità di discernere, di scegliere e dobbiamo metterli in condizione di farlo.

Voglio aggiungere, però, che gli insetti sono degli elementi naturali presenti nell’alimentazione di altre popolazioni ma noi non li abbiamo tra gli elementi principali della nostra dieta e ritengo non mettano in pericolo il nostro modello.

A differenza dei fast food delle carni coltivate, non abbiamo né provato né inteso vietarli, come invece abbiamo fatto con prodotti, a nostro avviso, potenzialmente rischiosi. Occorrono regole chiare sull’etichettatura e reparti separati per la vendita.  

Interrogazione sulle iniziative volte a migliorare la gestione delle emergenze in agricoltura e a garantire aiuti tempestivi al settore, anche in considerazione del comparto previsti dalla legge di bilancio per il 2024.


Ringrazio l’On. Lupi per aver presentato a nome del suo gruppo questa interrogazione per permette di entrare nel merito di in un tema che negli ultimi anni sta ovviamente interessando tutti quelli che guardano all’agricoltura come elemento centrale ed asset strategico per la nostra economia, oltre che per la nostra alimentazione.

Solo quest’anno ricordo le criticità alluvionali e prima di queste quelle di segno opposto derivanti dalla siccità. Ed ancora il malsecco degli agrumi, la peronospora, la flavescenza dorata della vite, il cancro batterico del kiwi, il bostrico tipografo, l’aggressione del granchio blu al settore della pesca e dell’acquacoltura, la peste suina africana.

Problematiche che vanno ad aggiungersi ad altri fattori di criticità internazionali dovuti a conflitti in corso, a fenomeni migratori e di una competizione a livello mondiale che ha visto i nostri settori dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca particolarmente penalizzati.

Per questa ragione il nostro Governo non ha tardato a mettere in campo tutte le risposte possibili nel quadro di disponibilità economica che ben conoscete dai fondi per sostenere le filiere deboli a quelli per l’innovazione tecnologica, fino al raddoppio delle risorse del PNRR in agricoltura, che ha portato ad un record di stanziamenti in questo settore difficilmente eguagliabile.

Guardando indietro, abbiamo agito anche sul piano strategico ed in particolare sulla ricerca, affinché l’Italia sia avanguardia nella produzione di piante più forti e resistenti grazie alle Tecnologie Evolutive Avanzate. Occorre ricordare poi l’incremento della dotazione finanziaria del Fondo di Mutualità Nazionale Agricat, pari a 2,87 miliardi di euro, dei quali 1,28 provenienti da risorse unionali.

Abbiamo preso atto delle criticità derivanti dal sistema di gestione del rischio in agricoltura, che ha mostrato tutti i suoi limiti, ai quali bisognerà porre riparo con una nuova organizzazione del sistema. Abbiamo però comunque trovato i fondi per cercare di sanare gli errori sviluppatosi in passato sulla peste suina africana.

Insieme alle Regioni e al Parlamento, abbiamo pianificato un’azione di riduzione della popolazione degli ungulati che sono il primo vettore della trasmissione della peste suina. Oltre alle altre iniziative con il Commissario e vice Commissario in questo settore che possano davvero affrontare questa criticità fino a debellare questo problema che riguarda i nostri allevatori ma riguarda l’economia nazionale nel suo complesso.

In ultimo ringrazio tutto il Parlamento per aver sostenuto, approvato e anche incrementato con emendamenti del centrodestra i fondi per l’emergenza, 300 milioni che serviranno proprio ad intervenire prontamente ove si andranno a creare nuove criticità o a ripercorrere, purtroppo, questioni che abbiamo già dovuto affrontare quest’anno.

Io credo che con questo Governo l’agricoltura, l’allevamento e la pesca siano tornati centrali nel dibattito, negli stanziamenti del Governo e i nostri agricoltori, forse anche a differenza di qualche altra Nazione europea, sanno che questa maggioranza è dalla loro parte.  

Interrogazione sulle misure per la tutela della produttività e la salvaguardia occupazionale nel settore della pericoltura.

Ringrazio l’onorevole Bergamini perché mi fa parlare di un frutto particolarmente importante, tradizionale, al quale non intendiamo rinunciare sia nel consumo sia nella produzione. L’Italia è ancora oggi la prima Nazione produttrice di pere nell’Unione Europea e il terzo produttore a livello mondiale.

Purtroppo, le imprese del settore hanno dovuto affrontare enormi criticità causate principalmente dalle avversità climatiche e dalla diffusione di fitopatie o di organismi nocivi estremamente aggressivi, che, in alcune aree, hanno comportato l’azzeramento della produzione.

Il nostro Governo è intervenuto a sostegno del settore con uno stanziamento straordinario e 10 milioni di euro per la filiera della pera con decreto ministeriale del 13 novembre scorso e successivamente, con decreto del 13 dicembre 2023, è stato disposto un ulteriore stanziamento di 8 milioni di euro per il medesimo comparto delle pere. Pertanto, il settore potrà contare complessivamente su 18 milioni di euro di risorse.

Quest’ultimo provvedimento è attualmente al vaglio dei competenti Organi di Controllo. Questi interventi hanno ricevuto l’apprezzamento delle associazioni di rappresentanza agricola, ma ben sappiamo che essi devono essere innestati in un quadro di interventi di più ampia portata.

Per questa ragione, presso il Ministero è stato istituito un tavolo apposito per dotarsi di una strategia efficace e di prospettiva, perché evidentemente in questo settore sappiamo che non si cambia annualmente la coltura, si deve pianificare, difendere e intensificare un impegno che deve essere di carattere economico e altro.

Riteniamo necessario promuovere l’attività e la qualità di questo prodotto attraverso anche il sostegno di iniziative specifiche di carattere fieristico commerciale, che sviluppino la possibilità di dare il giusto valore a questo straordinario prodotto per garantire una redditività adeguata alle imprese che continueranno a scommettere su questa coltura più difficile, più sensibile ma straordinariamente importante.

Desidero ringraziare il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, con il quale abbiamo lavorato per riuscire a sbloccare un mercato importante come quello cinese.

Credo sia un esempio fattivo di un Governo autorevole che riesce a difendere gli imprenditori e anche la possibilità di vendere su mercati esteri. Ho ricordato nell’interrogazione precedente il Fondo di Emergenza di 300 milioni sul quale potremo affrontare, insieme alle Regioni a una pianificazione corretta anche con la Commissione, quelle che sono le emergenze vecchie e nuove.

Ringrazio il personale di ISMEA e di AGEA per il lavoro che hanno svolto sugli impegni cambiali ma anche sugli investimenti in nuove tecnologie sulla localizzazione dei contributi e l’erogazione dei quali fatta in tempi certi da garanzia agli imprenditori di avere sostegno ma anche certezza sulle date nelle quali possono contare su quello a cui hanno diritto.

E da questo punto di vista credo che l’AGEA abbia fatto un ottimo lavoro. I pagamenti della PAC quest’anno sono stati erogati con tempi da record e fanno solo il proprio dovere. Probabilmente in passato si doveva fare qualcosa di diverso.

Credo che i nostri agricoltori, i nostri pescatori, i nostri allevatori che hanno sostenuto in questi anni questo settore, nonostante tutto, debbano essere ringraziati da tutti noi perché hanno tenuto in piedi un settore ai quali la politica, forse, ha dato meno attenzione di quello che meritava.

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