Le semine di grano in Nord America vanno a rilento, mentre l’Europa fa i conti con la carenza di piogge. E a complicare il quadro ci si mettono anche la guerra in Ucraina e le tensioni geopolitiche. Tutti fattori che influiranno sul prezzo del frumento nei prossimi mesi.
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I cerealicoltori italiani monitorano compulsivamente le quotazioni di grano duro e tenero sulle principali piazze italiane cercando di capire quali saranno i prezzi che riusciranno a spuntare a fine campagna.
Ad oggi sulla piazza di Foggia il frumento duro viene quotato a quasi 550 euro/tonnellata, mentre quello tenero a Bologna spunta 408 euro. Quotazioni di tutto rispetto, ma su quali livelli si assesteranno al momento della trebbiatura?
Per capire come il meteo, la guerra in Ucraina e le tensioni internazionali influiscono sulla formazione del prezzo del grano abbiamo chiesto consiglio ad Annachiara Saguatti, senior analyst di Areté, Società esperta di previsioni di prezzo delle materie prime agrifood.
Partiamo dalla guerra in Ucraina, gli agricoltori riusciranno a raccogliere il frumento seminato in autunno?
Non partono navi dai porti sul Mar Nero?
Quali sono le conseguenze di questo blocco?
Ci può fare degli esempi?
Veniamo al meteo, il fattore principale di instabilità delle quotazioni del frumento. Quali sono le condizioni nel Nord America, la principale area di esportazione dopo quella russa ed europea?
Ha dei dati a riguardo?
In Europa, altro areale importante di produzione, come sta andando il meteo?
Una cassa di compensazione importante è rappresentata dagli stock di granella, quali sono i livelli?
E veniamo alla domanda cruciale, per quanto riguarda il frumento tenero come evolveranno i prezzi nei prossimi mesi?
Buone notizie per i cerealicoltori italiani, sempre che il meteo permetta raccolti soddisfacenti. Che cosa può dirci invece del frumento duro?
Come è la situazione in Nord America?
Anche sul fronte del duro le chiedo quali saranno le quotazioni future?