venerdì, 29 Marzo, 2024
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Le opportunità di agribusiness con la Cooperazione italiana in America Latina e Africa

Condividere quanto realizzato nei Paesi partner di cooperazione e favorire la creazione di possibili partnership: con questi propositi a Macfrut, Fiera internazionale dell’ortofrutta, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) ha organizzato due incontri, che si sono tenuti giovedì 4 e venerdì 5 maggio, con focus rispettivamente su America Latina e Africa, durante ai quali ha presentato esperienze e opportunità di cooperazione attraverso le voci di esperti, beneficiari e partner locali.

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A illustrare il modello di agribusiness che la cooperazione italiana è interessata oggi a co-finanziare, definendolo “ISI” – ovvero innovativo, sostenibile e inclusivo – è stato Stefano Del Debbio, funzionario tecnico del team Profit AICS Roma, che ha evidenziato come tra il 2017 e il 2021, attraverso tre edizioni del Bando Profit, l’unico strumento attualmente operativo, l’AICS abbia finanziato 47 iniziative, di cui 14 start up, con uno stanziamento di 5,2 milioni di euro per un valore complessivo di attività realizzate pari a 13,2 milioni in 15 diversi Paesi (75% in Africa).

Il carattere innovativo delle attività finanziate ha permesso di migliorare le capacità produttive locali proiettandole verso nuove opportunità di mercato. La sostenibilità dei progetti realizzati si è concretizzata in un basso impatto ambientale delle produzioni legato a una forte attenzione alla circolarità dei materiali e al fine vita dei prodotti.

Mentre la capacità di creare valore condiviso, senza lasciare indietro nessuno, ha consentito di creare un modello di business basato su relazioni di fiducia e rispetto reciproco.

Il trasferimento di nuove tecnologie e know-how, il miglioramento dell’efficienza delle filiere alimentari e l’apertura di nuovi canali di mercato per prodotti di qualità con difficoltà di distribuzione, sono alcuni degli elementi ricorrenti nei progetti finanziati in America Latina dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e anche da IILA (Organizzazione internazionale italo-latino americana) e CEFA Onlus, che nel corso del convegno di giovedì scorso (4 maggio) dedicato al Sud America hanno presentato alcuni dei progetti realizzati per promuovere un’agricoltura sostenibile nel medio-lungo periodo in Repubblica Dominicana, Colombia, Perù ed Ecuador.

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La strategia di cooperazione in Africa e Medioriente – al centro dell’incontro di venerdì (5 maggio) – punta sul coinvolgimento crescente delle imprese private, mettendo a disposizione per ogni progetto cofinanziato il 50% delle risorse per un totale di circa 200mila euro ad iniziativa (50mila euro per le start up). Obiettivo di tutti i progetti è innanzitutto sviluppare e creare un upgrade delle aree rurali di tutti i Paesi coinvolti soprattutto attraverso l’introduzione di know how e tecnologie indispensabili soprattutto per l’ottimizzazione della scarsa risorsa idrica.

Lo sviluppo agricolo, in tutte le aree di intervento, si basa su modelli sostenibili e di agroecologia e ha come obiettivo la creazione di reddito agricolo e autosufficienza alimentare.
Così è successo, ad esempio, per il progetto realizzato in Libano su albicocche e ciliegie dove il profitto agricolo è lievitato del 56%.

L’Africa chiede all’Italia tecnologia per la trasformazione dato che il rapporto tra produttori e trasformatori e superiore a 10mila a uno.

Partner strategico per l’Europa, rimane l’Egitto dove sono attivi progetti per 143 milioni di euro e altri in partenza per 50 milioni di euro. Obiettivo: creare una filiera di trasformazione soprattutto per la coltura principale, il pomodoro.

Grande interesse a Macfrut, ha suscitato lo stand del Mozambico, uno dei Paesi africani più colpiti dal cambio climatico, che grazie al progetto di cooperazione ‘No one out’ ha cofinanziato una filiera di essiccazione di frutta tropicale finalizzata all’export.

“Siamo intervenuti sulla cooperativa Kuvanga, 50 soci, soprattutto donne – ha detto Grethel Gianotti Responsabile Comunicazione di NO ONE OUT, già Coordinatrice in loco del progetto -, apportando migliorie commerciali. Ci è stato chiesto supporto per la raccolta di della frutta tropicale eccedente, come mango ananas. Trattandosi di stagionalità molto cospicue e intense, non si riesce a smaltire il prodotto causando sprechi ingenti che abbattono il reddito agricolo. Abbiamo sviluppato un pack ‘plastic free’ che ha aperto le porte del mercato europeo, nonostante i volumi contenuti, con alcuni test di mercato già realizzati insieme a importanti player italiani. Purtroppo il Covid ha interrotto il ponte che speriamo di riprendere al più presto. Quella di Kuvanga, è un’esperienza pilota che vuole crescere anche con l’individuazione di distributore che la proponga al mercato italiano”.

Un altro esempio di successo, è quello del progetto sulla moringa, coltura tipica del Burkina Faso, un superfood oltre che pianta strategica per il contenimento della desertificazione.

“Le 31 tonnellate prodotte nel 2021 – ha chiarito Hamid El Bilali, ricercatore e consulente per l’agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale presso CIHEAM Bari – hanno assicurato grande redditività agli agricoltori grazie agli elevati valori nutrizionali di questo prodotto e dei suoi derivati, quali l’olio. A Macfrut abbiamo avuto tante richieste da parte di aziende italiane che vorrebbero investire il loco”.

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