lunedì, 29 Aprile, 2024
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Le ONG lanciano un monito: l’allentamento delle regole green è una „mela avvelenata” per gli stessi agricoltori

Mentre il Parlamento europeo sta spianando la strada per una rapida approvazione dell’allentamento di alcuni requisiti ambientali in vista della revisione di metà mandato dei criteri della Politica agricola comune – PAC per il periodo 2023-2027, le ONG si stanno mobilitando contro tale decisione.

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Giovedì (11 aprile) il Parlamento ha approvato l’uso di una „procedura d’urgenza” per accelerare l’adozione del pacchetto di semplificazione della Commissione europea per alcune norme della PAC, con l’obiettivo di alleggerire gli oneri burocratici per gli agricoltori.

Nel tentativo di placare la recente ondata di proteste in tutta Europa, il 15 marzo l’esecutivo UE ha proposto due regolamenti che stabiliscono modifiche su sei delle nove norme sulle Buone Condizioni Agricole e Ambientali (BCAA) [o GAECs] su cui si basano i pagamenti della PAC, dando agli Stati membri maggiore flessibilità nell’attuazione della politica.

Il pacchetto era composto da un regolamento delegato sulla BCAA 1 relativa ai prati permanenti e da un altro atto legislativo.

Più di cento eurodeputati (104) appartenenti a diversi partiti politici, (Socialisti e Democratici, Verdi, Sinistra, Renew ) si sono attivati per ostacolare la rapida adozione delle modifiche alla BCAA 1, costringendo il Parlamento a votare specificatamente su di essa durante la prossima plenaria del 22-25 aprile.

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Giovedì, però, gli eurodeputati hanno deciso di accelerare l’iter legislativo sul resto del pacchetto (432 voti a favore, 155 contrari e 13 astensioni), arrivando a votare per l’approvazione delle nuove norme durante la medesima sessione.

Spetterà infine al Consiglio adottare formalmente le misure, che potrebbero entrare in vigore entro giugno 2024.

Le ONG si mobilitano

Le ONG ambientaliste e le organizzazioni dei consumatori hanno criticato le misure presentate dall’esecutivo UE, affermando che non colgono nel segno.

„Spogliarsi delle ultime protezioni ambientali è un regalo avvelenato per gli agricoltori”, ha dichiarato Marco Contiero, direttore di Greenpeace per l’agricoltura, durante una manifestazione di protesta davanti al Parlamento giovedì scorso, aggiungendo che le modifiche renderanno gli agricoltori più vulnerabili ai cambiamenti climatici „senza fare nulla per affrontare la loro precaria situazione economica”.

Diverse organizzazioni hanno accusato le istituzioni dell’UE di non rispettare i principi democratici avendo approvato in fretta e furia l’intero pacchetto.

„Non sono state effettuate né la necessaria valutazione d’impatto ambientale, né una consultazione adeguata e sufficiente in termini di tempo”, si legge in una lettera inviata mercoledì dall’organizzazione agricola europea Via Campesina e dall’associazione per l’agricoltura biologica IFOAM alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Dopo il voto, Marilda Dhaskali, responsabile di BirdLife per l’agricoltura, ha accusato i partiti dell’UE di „minare la legislazione concordata democraticamente” per assicurarsi il sostegno in vista delle elezioni europee.

La polemica sui prati permanenti

Come prima mossa per affrontare le preoccupazioni degli agricoltori, il 12 marzo la Commissione aveva proposto un allentamento delle norme sulla BCAA 1, che prevedeva l’obbligo di mantenere stabili le aree di prato permanente.

Dopo che la commissione agricoltura del Parlamento europeo (AGRI) ha optato per una procedura di “obiezione anticipata”, la modifica doveva essere approvata senza dibattito e votazione in Parlamento.

Ma l’eurodeputato francese Christophe Clergeau, responsabile per l’agricoltura e l’ambiente del gruppo dei Socialisti e Democratici, è riuscito a raccogliere le firme necessarie per forzare il voto del 22-25 aprile.

„Mi rifiuto di assistere all’abbandono dell’orientamento ecologista della PAC che sta avvenendo nel segreto politico”, ha dichiarato in un comunicato stampa, aggiungendo che i requisiti ambientali sono stati il risultato di tre anni di negoziati sull’ultima PAC e non dovrebbero essere eliminati „in pochi giorni”.

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