sabato, 4 Maggio, 2024
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La proposta di legge sui sistemi alimentari dell’UE incontra il primo ostacolo

Secondo alcune fonti, la valutazione d’impatto della proposta sul futuro quadro per i sistemi alimentari sostenibili (FSFS) non ha ottenuto l’approvazione del comitato di controllo della qualità della Commissione, anche se questo non dovrebbe ritardare la presentazione della proposta.

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Il quadro, atteso per il terzo trimestre di quest’anno, mira ad accelerare e facilitare la transizione verso sistemi alimentari sostenibili.

Secondo fonti interne al gruppo consultivo sulla sostenibilità dei sistemi alimentari (AGSFS), che si è riunito venerdì (12 maggio), la valutazione d’impatto sulla legge ha ricevuto un parere negativo dal regulatory scrutiny board (RSB), l’organo indipendente di controllo della qualità all’interno della Commissione che consiglia il Collegio dei Commissari.

Le preoccupazioni riguardavano principalmente l’articolazione del quadro normativo con la legislazione settoriale e nazionale, nonché l’impatto della frammentazione della legislazione sulla sostenibilità e le lacune che il quadro normativo andrebbe a colmare, ha dichiarato la fonte.

Anche l’impatto del quadro sul mercato interno e sulle diverse opzioni politiche è stato segnalato come fonte di preoccupazione, in quanto considerato di „alto livello”.

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Siamo ancora sulla buona strada?

Secondo la fonte, le riserve espresse dall’RSB non richiederanno un’ulteriore raccolta di dati. Tuttavia, il parere negativo significa che la bozza del rapporto deve essere rivista e ripresentata al consiglio prima di poter procedere.

La ripresentazione è prevista per l’inizio di giugno, mentre il secondo parere è atteso per la fine di giugno.

Tuttavia, il parere negativo non dovrebbe influire sulla tempistica della proposta, secondo la rappresentante della Commissione presente alla riunione del gruppo consultivo, Alexandra Nikolakopoulou della DG SANTE, la quale ha sottolineato che la proposta può ancora essere pubblicata a settembre se il prossimo parere è positivo.

La questione dei tempi è fondamentale, se si vuole che la norma passi prima delle elezioni europee del 2024. La fonte ha aggiunto che questa è l’ultima di una serie di iniziative respinte dall’RSB, che ha portato a un „rimescolamento” del lavoro della Commissione.

Cosa si prevede per il futuro?

Per contribuire all’avanzamento del dossier, la Commissione organizzerà un forum dedicato alle parti interessate nel corso dell’estate per discutere i principi e le definizioni, anche se la rappresentante ha dichiarato che non si tratta di una consultazione e, pertanto, non ritarderà la preparazione della proposta.

Ha aggiunto che il Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione effettuerà un sondaggio tra le parti interessate per consultare i requisiti di sostenibilità degli appalti pubblici sostenibili.

La Commissione ha inoltre fornito alcuni chiarimenti, in merito all’etichettatura, che è stata posta in primo piano in una bozza di valutazione d’impatto trapelata, e al rapporto tra il FSFS e la proposta sui green claims, confermando che il FSFS avrà la precedenza.

Ciò significa che se viene proposto un marchio di sostenibilità dell’UE, esso precederà le norme sull’etichettatura ambientale dell’iniziativa sui reclami verdi. Per Isabel Paliotta, responsabile delle politiche dell’Ufficio europeo per l’ambiente (EEB), il parere negativo è „scoraggiante”.

“La Commissione deve pubblicare una proposta solida per una legge sui sistemi alimentari europei. Senza un quadro generale che stabilisca una chiara direzione di marcia per i sistemi alimentari dell’UE, è difficile immaginare come gli impegni fondamentali del Farm to Fork possano essere rispettati”, ha dichiarato l’esperta, esortando la Commissione ad affrontare le questioni sollevate dall’RSB e a presentare una nuova valutazione “il prima possibile”.

L’industria agroalimentare vuole partecipare all’azione

La notizia giunge dopo che una coalizione di operatori del settore agroalimentare, guidata dall’associazione degli agricoltori dell’UE COPA-COGECA e da altre 30 voci chiave del settore, ha unito le forze per chiedere un maggiore coinvolgimento nella definizione della legge in una lettera inviata alla Commissione venerdì (12 maggio).

Citando le preoccupazioni per il „limitato dialogo in corso”, i firmatari osservano che, data la complessità del quadro FSFS, è „evidente la necessità di un’adeguata valutazione dei potenziali costi associati e dei supporti per la transizione”.

“Tale valutazione “non può essere fatta senza il coinvolgimento di tutti gli attori della catena del valore agroalimentare”, si legge nella lettera, presentata anche durante la riunione consultiva.

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