La Commissione europea ha ufficialmente riconosciuto la Sardegna e la Svezia indenni dalla peste suina africana mediante una revisione del regime di regionalizzazione dell’UE adottata lunedì (23 settembre).
La peste suina africana (African swine fever, ASF) è una malattia virale mortale che colpisce i suini domestici e selvatici.
Come sottolinea Bruxelles in una nota, per la Sardegna ciò segna la fine di un focolaio di peste suina africana di genotipo I sviluppatosi per la prima volta nel 1978.
L’eliminazione della malattia è stata conseguita mediante un rigoroso programma di eradicazione e controllo, sostenuto dall’UE e guidato da un gruppo di esperti nazionali e regionali.
Le azioni comprendevano in particolare una sorveglianza rafforzata dei cinghiali e dei suini domestici associata a misure di biosicurezza, nonché la formazione di operatori quali allevatori e cacciatori.
Come sottolinea il sito agricoltura.it La Sardegna, con oltre 160 mila capi censiti e ben 11.270 allevamenti, possiede il 2% del patrimonio suinicolo nazionale.
Arrivato sull’isola nel 1978, il virus della peste suina africana ha circolato fino al 2019.
In Svezia lo status di Paese indenne da peste suina africana è stato concesso un anno dopo che la malattia è stata rilevata per la prima volta in un cinghiale morto nella contea del Västmanland.
Questo risultato è dovuto alla rapida attuazione da parte delle autorità svedesi di misure per controllare ed eradicare la malattia, adattate sulla base delle raccomandazioni del gruppo veterinario di emergenza dell’UE (EUVET). Dalla breve epidemia di agosto-settembre dello scorso anno, in Svezia non sono stati segnalati nuovi casi.
Un successo italiano, svedese ed europeo
Nella nota, la Commissione ha sottolineato che continuerà a sostenere gli altri Stati membri affinché restino vigili e applichino la legislazione europea pertinente per combattere la malattia.
Ad accogliere la notizia anche le associazioni di categoria italiane. In una nota, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani, Cristiano Fini, ha definito la notizia „estremamente positiva, „visto l’enorme sacrificio che hanno dovuto affrontare gli allevatori della regione in questo lungo periodo”.
La peste suina africana è una malattia virale mortale che colpisce i suini domestici e selvatici. Ad oggi non esiste un vaccino per combattere questo virus che non colpisce gli esseri umani né altre specie animali diverse dai maiali e dai cinghiali.
La trasmissione può avvenire tramite il contatto diretto con gli animali oppure tramite la diffusione di alimenti contaminati (ad esempio salsicce o carne cruda).