Lunedì (13 maggio) il Consiglio dell’UE ha dato il via libera definitivo all’allentamento delle norme ambientali nell’ambito della Politica agricola comune (PAC), che si applicherà fino alla fine dell’attuale periodo nel 2027, nonostante le forti proteste delle ONG verdi.
Gli Stati membri hanno approvato il regolamento principale del cosiddetto „pacchetto di semplificazione” proposto dalla Commissione europea il 15 marzo a seguito di un’ondata di proteste da parte degli agricoltori dell’UE in tutta l’UE.
Il testo ha ricevuto un ampio sostegno da parte delle delegazioni nazionali, con la sola astensione della Germania.
Il pacchetto – un regolamento e un atto delegato, quest’ultimo già approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo – comprende modifiche a sei delle nove norme sulle buone condizioni agricole e ambientali (BCAA) su cui si basano i sussidi all’agricoltura, come la possibilità di ulteriori deroghe su requisiti quali la copertura obbligatoria del suolo, la rotazione delle colture e le norme sui terreni a riposo.
Gli Stati membri avranno maggiore flessibilità per attuare la politica e le piccole aziende agricole saranno esentate dai controlli di conformità.
Le modifiche saranno in vigore fino alla fine dell’attuale periodo della PAC nel 2027 e gli agricoltori potranno applicarne alcune retroattivamente per l’anno di domanda 2024.
Spetterà ora alle amministrazioni nazionali determinare come funzioneranno nella pratica le misure.
Non tutti applaudono la riforma
Secondo il comunicato stampa, il „tempo estremamente breve” tra la proposta dell’esecutivo dell’UE e la sua adozione formale da parte del Consiglio riflette l’impegno del blocco ad affrontare il malcontento nel settore agricolo.
Mentre le associazioni degli agricoltori europei COPA e COGECA hanno celebrato la rapida adozione dei cambiamenti, i gruppi ambientalisti hanno ripetutamente accusato le istituzioni dell’UE di ignorare i principi democratici nella fretta di approvare il pacchetto.
In una lettera pubblicata lunedì, 140 ONG hanno condannato quello che hanno definito un ritiro „opportunistico” delle politiche verdi dell’UE per ottenere sostegno politico in vista delle imminenti elezioni del Parlamento europeo di giugno.
Per Lollobrigida la riforma della PAC è una vittoria del governo Meloni
Grande plauso all’approvazione della parziale revisione della PAC giunge ovviamente dal governo italiano con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che definisce il risultato come una vittoria dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
A favore anche le principali organizzazione di settore. Secondo il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, „l’approvazione da parte del Consiglio UE della parziale revisione della PAC è un grande risultato per le imprese agricole che imprime un’accelerazione importante verso un’incisiva semplificazione, riducendo i vincoli all’attività produttiva”.
Sebbene ci sia ancora molto da fare, per Giansanti, „questo è un primo traguardo, ottenuto grazie al documento presentato a febbraio dal Governo italiano alla Commissione, che includeva le proposte di Confagricoltura annunciate durante l’Assemblea straordinaria a Bruxelles”.
Da parte sua, il presidente della Copagri, Tommaso Battista, resta “fondamentale continuare a lavorare a livello nazionale per dare gambe, già a partire dall’anno in corso, alle legittime istanze delle migliaia di produttori agricoli che da mesi chiedono un rapido cambio di passo”.
Il presidente della Copagri ha sottolineato che „agire rapidamente consentirà al nostro Paese di sfruttare appieno la positiva apertura delle istituzioni comunitarie, arrivata anche grazie al forte pressing della Copagri, in merito alla maggiore flessibilità nell’applicazione delle misure previste dal Piano Strategico Nazionale-Psn, che potrà essere modificato fino a due volte l’anno per meglio rispondere alle mutate condizioni di mercato e di scenario”.
Come osservato da Giansanti in una nota, l’odierno via libera oltre alla riduzione degli oneri amministrativi a carico degli agricoltori, è stato scongiurato, fra l’altro, „l’obbligo di lasciare il 4% dei terreni a riposo ed è stata confermata l’esenzione per le aziende agricole sotto i 10 ettari, che rappresentano circa il 65% dei beneficiari della PAC, dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità, per i quali viene inoltre concessa la possibilità di deroghe temporanee legate a condizioni climatiche impreviste”.
Tuttavia, secondo Battista „restano, però, ancora numerosi nodi da sciogliere, sui quali servirà una pronta risposta del governo per far sì che le modifiche entrino in vigore il prima possibile”.