venerdì, 8 Dicembre, 2023
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I politici polacchi criticano la legge sul ripristino della natura per le potenziali conseguenze sull’agricoltura

Mercoledì il Parlamento europeo ha definito la sua posizione negoziale sulla legge sul ripristino della natura, che è stata criticata dai politici polacchi al governo e all’opposizione per le potenziali conseguenze che potrebbe avere sull’agricoltura e sulla silvicoltura.

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I critici sostengono che la legge colpirebbe gli agricoltori e porterebbe a limitare la produzione di cibo e ad aumentarne i prezzi. Nonostante gli appelli delle ONG verdi, la maggior parte degli eurodeputati polacchi della coalizione di governo e della piattaforma civica di centro-liberale, il più grande partito di opposizione, ha votato contro la risoluzione.

„La posizione del Parlamento dell’UE (sulla) legge sul ripristino della natura che porta a ridurre la superficie agricola del 10% danneggerebbe la sicurezza alimentare dell’Europa”, ha twittato Władysław Kosiniak-Kamysz, leader del Partito Popolare Polacco (PSL), partito centrista di opposizione.

Secondo la posizione negoziale, l’UE deve adottare misure di ripristino entro il 2030 per almeno il 20% delle sue aree terrestri e marine.

Il deputato ha affermato che l’effetto sarebbe il fallimento di migliaia di aziende agricole, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e una maggiore dipendenza dalle importazioni, chiedendo di invertire „questi orribili cambiamenti”.

Il nuovo progetto di legge significa liquidare milioni di ettari di terreni agricoli, distruggendo in pratica l’agricoltura europea, secondo l’europarlamentare del partito polacco Diritto e Giustizia (PiS), l’ex primo ministro Beata Szydło.

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Secondo la visione di Bruxelles, in oltre sette anni l’Europa diventerà una grande riserva, senza agricoltura e con l’industria colpita dagli alti prezzi dell’energia, ha twittato, aggiungendo che „le persone, i posti di lavoro, il cibo non interessano ai radicali di Bruxelles”.

I deputati che hanno votato a favore della posizione negoziale sottolineano che il ripristino dell’ecosistema è essenziale per affrontare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e riduce i rischi per la sicurezza alimentare.

Sostengono inoltre che il progetto di legge non impone la creazione di nuove aree protette nell’UE. Né blocca nuove infrastrutture per le energie rinnovabili, aggiungono.

Contrariamente alle preoccupazioni della Polonia, il relatore César Luena ha affermato che la legge sul ripristino della natura „segue il consenso scientifico e le raccomandazioni per ripristinare gli ecosistemi europei”, e sia gli agricoltori che i pescatori ne trarranno beneficio.

Fonte dell'articoloeuractiv.it
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