L’UE e i suoi Stati membri dovrebbero reintrodurre i dazi alle importazioni dei prodotti agricoli di bassa qualità dall’Ucraina: è quanto affermano le organizzazioni agricole di Repubblica ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia in un recente appello ai rispettivi governi, chiedendo un approccio comune e la tutela degli interessi degli agricoltori e dei produttori.
L’appello ai governi di Visegrad fa seguito a un comunicato firmato dai rappresentanti delle organizzazioni che hanno discusso la questione giovedì e venerdì scorsi.
Il comunicato congiunto invita i governi di Visegrad:
Tuttavia, nonostante questi appelli, la Commissione europea insiste sul fatto che il commercio continua a scorrere bene, ma ammette che c’è „qualche rischio” che le importazioni facciano scendere i prezzi e minaccino la produzione locale.
Circa quattro mesi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel giugno 2022, l’UE ha temporaneamente eliminato le restrizioni alle importazioni dall’Ucraina, comportando un afflusso di merci ucraine nel mercato dell’UE che ha spinto i prezzi al ribasso, soprattutto in Paesi in prima linea come Ungheria, Polonia, Slovacchia e Romania.
I rappresentanti della Camera agraria della Repubblica Ceca, della Camera slovacca per l’agricoltura e l’alimentazione, del Consiglio regionale polacco delle Camere agricole e della Camera nazionale dell’agricoltura ungherese hanno convenuto che è necessario sostenere l’economia ucraina colpita dalla guerra, ma ciò non può avvenire a costo di distruggere gli agricoltori e i produttori alimentari dell’Europa centrale.
Hanno inoltre affermato che i rispettivi governi di Repubblica ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia dovrebbero adoperarsi per trovare una soluzione a livello europeo per aiutare l’Ucraina a esportare i prodotti agricoli ai suoi tradizionali clienti nei Paesi terzi non appartenenti all’UE.
Parlando dell’eventuale futura adesione dell’Ucraina all’UE e del suo potenziale impatto sul mercato unico, le organizzazioni agricole hanno affermato che il Paese deve prima soddisfare tutte le condizioni di adesione all’UE e adottare la legislazione dell’UE nel settore agricolo e alimentare – sottolineando che altrimenti si verificherebbe una distorsione fondamentale del mercato interno dell’UE.
All’incontro ha partecipato anche il nuovo ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale della Slovacchia, Richard Takáč (Smer). Egli ha approvato pienamente le conclusioni dell’incontro e ha promesso di presentare il comunicato ai suoi colleghi ministri in occasione della prossima riunione del Consiglio Agricoltura dell’UE di lunedì e martedì.