Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
In particolare, il Dl Asset, per quanto riguarda le misure destinate al settore vitivinicolo per il contrasto alla peronospora, privilegia le imprese agricole che, in coerenza con le buone pratiche previste dalla PAC e con riguardo alla loro tipologia, dimostreranno di aver sostenuto costi finalizzati a trattamenti preventivi di contrasto agli attacchi di peronospora.
Per il prossimo biennio, vista anche la necessità di smaltire il vino prodotto lo scorso anno, viene permesso di utilizzare quello prodotto nell’anno precedente, purché almeno il 70% delle uve utilizzate siano state vendemmiate nell’annata 2023. L’obiettivo è quello di andare incontro ai produttori che affrontano il problema degli eccessi di stoccaggio.
Il decreto approvato oggi in via definitiva alla Camera interviene sui calendari venatori, riconoscendo alle Regioni la possibilità di modificare modi e tempi per la caccia di determinate specie, in seguito al parere del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale oltre che dell’ISPRA per il quale si introduce una tempistica certa.