Preoccupazione per l’impatto del disegno di legge n. 1412 (Bergesio), attualmente in discussione al Senato, che introduce nuove limitazioni alla libera cerca e raccolta del tartufo in ambiente naturale vengono espresse dal consigliere regionale Nilo Arcudi (Tesei Presidente – Umbria civica).
Che ha annunciato di avere presentato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale. Secondo Arcudi „il provvedimento rappresenta una grave minaccia alla tradizione umbra della libera cerca, che dal 2021 è riconosciuta come patrimonio culturale immateriale Unesco”.
„Il ddl – sostiene – favorirebbe infatti interessi privati e proprietà recintate, riducendo drasticamente l’accesso collettivo a un bene naturale e storico come il tartufo, con pesanti ricadute economiche, sociali e ambientali per centinaia di tartufai umbri.
Stiamo assistendo a una progressiva privatizzazione del sottobosco. Con questo disegno di legge si rischia di trasformare la cerca del tartufo in un’attività elitaria, escludendo i piccoli cercatori e alterando l’equilibrio costruito negli anni sul territorio”.
Nell’interrogazione, Arcudi chiede alla Giunta di Palazzo Donini di „esprimere formalmente parere contrario al Ddl 1412; sostenere le associazioni dei tartufai umbri nella richiesta di una moratoria; attivarsi presso la Conferenza delle Regioni e il ministero dell’Agricoltura per tutelare la cerca libera come bene comune; garantire che eventuali riconoscimenti di tartufaie controllate siano trasparenti, monitorati e non finalizzati ad esclusivi vantaggi privati”.
Arcudi spiega di essere „in linea con quanto denunciato da numerose associazioni di categoria, tra cui il Cat Umbria, la Fnati e l’Ati, che vedono nel ddl una grave minaccia per il futuro della tartuficoltura tradizionale”.
„La Regione – chiede Arcudi – deve difendere una delle sue eccellenze culturali e naturalistiche. Non possiamo permettere che il tartufo diventi privilegio di pochi”.