Il clima di questi giorni di aprile sta tenendo in allarme gli agricoltori, tra tutti, i viticoltori, che con i giovani germogli appena spuntati guardano con grande timore alle gelate dei giorni scorsi.
“In questo momento – afferma Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria – non è possibile guardare agli strumenti di sostegno come al passato pensando che andrà bene come è sempre andata; gli agricoltori che investono debbono poter contare su una libera valutazione dell’accesso ad uno o più strumenti a seconda del programma che si intende mettere in atto per rafforzare ed incrementare l’attività”.
Questo è il motivo che ha accumunato Confagricoltura Umbria ed altre sigle a sostenere che anche in Umbria si faccia la stessa scelta che da tempo hanno adottato altre Regioni italiane, considerando la misura investimenti Ocm vino adatta a determinati tipi di intervento e consentendo alle imprese vitivinicole di accedere alle misure dello Sviluppo rurale per altri tipi di intervento.
Prosegue ancora Rossi:
“E’ una strada necessaria, tra l’altro è possibile adottare criteri di monitoraggio e correzione del tiro tali da assicurare la piena spesa delle risorse Ocm annualmente disponibili per l’Umbria ed accedere alle relative premialità economiche”.
Inoltre, secondo Confagricoltura Umbria:
“In questo momento il costo del denaro e le incertezze generali tendono a raffreddare lo stimolo ad investire pertanto è necessario che gli strumenti siano prontamente disponibili per quelle realtà che hanno le idee chiare e intendono procedere con i loro programmi aziendali ed interaziendali”.
Infatti, a breve saranno disponibili bandi Pnrr per i frantoi oleari e altri bandi per la meccanizzazione agricola. Entro pochi mesi sarà emanato il bando Pnrr per i distretti del cibo.
Questo a significare che mantenere comparti stagni è controproducente mentre lasciare alle imprese la scelta degli strumenti è la strada più efficiente in termini di quantità e qualità della spesa” conclude Rossi.