venerdì, 29 Marzo, 2024
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Quantificare i nematodi prima della semina delle carote

Con l’approssimarsi delle semine primaverili delle carote si ripropone il problema della gestione dei nematodi. Le analisi dei terreni dimostrano una presenza diffusa dei nematodi cisticoli con differenze quantitative rilevanti nei singoli appezzamenti.

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Conosciamoli meglio

I nematodi che attaccano la carota sono sia cisticoli (Heterodera carotae) che galligeni (genere Meloidogyne), e sono in grado di arrecare danni alla coltura, soprattutto su terreni sciolti. Nel Fucino i danni maggiori sono provocati da Heterodera carotae, mentre il genere Meloidogyne è più legato alle aree costiere caratterizzate da terreni tipicamente più sciolti.

I nematodi Heterodera sono endoparassiti sedentari degli organi ipogei e la femmina compie il ciclo all’interno delle radici.

A maturità formano delle cisti contenenti uova dalle quali fuoriescono le larve vermiformi. Esse penetrano nella radice attratte dagli essudati radicali, migrando fino al cilindro centrale. Una femmina può produrre fino a 400 uova. Le cisti possono permanere vitali per molti anni e si diffondono per mezzo di terreno o materiale infetto.

Evidenti deformazioni

Una volta scavate alcune carote il sintomo è facilmente riconoscibile nel caso di attacco di Heteredora; si osserva, infatti, una abnorme proliferazione di capillizio radicale, deformazione delle carote e presenza di femmine limoniformi sulle radici.

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I danni provocati sono sia di natura quantitativa sia qualitativa. I fittoni attaccati, infatti, a causa della deformazione, risultano non commerciabili, con perdite di prodotto commerciale fino al 70-80% della produzione.

Analisi nematologica del terreno

Prima di procedere alle semine è opportuno conoscere esattamente la eventuale presenza e la carica nematica del terreno, mediante una analisi nematologica. Nel prelievo dei campioni da analizzare bisogna considerare che la distribuzione dei nematodi sia in orizzontale che in verticale all’interno di un appezzamento non è uniforme.

È fondamentale, pertanto, prelevare un campione rappresentativo per avere un valore attendibile della carica nematica. È consigliabile far eseguire il campionamento da un tecnico che valuti il numero di campioni da prelevare, in funzione della omogeneità dell’appezzamento e la profondità del prelievo. È importante anche la consegna in tempi rapidi dei campioni in laboratorio e la loro corretta conservazione.

Lotta integrata

Le strategie di difesa nei confronti di H. carotae devono necessariamente prevedere un approccio di tipo integrato per una serie di motivi: limitata disponibilità di principi attivi registrati, mancanza di valori stabiliti come soglia di intervento, limitata efficacia di alcuni nuovi prodotti disponibili sul mercato della difesa.

Quindi sono essenziali le rotazioni pluriennali, sovesci con piante biocide, principi attivi biologici ed eventualmente principi attivi di sintesi chimica.

Relativamente all’efficacia di mezzi chimici non fumiganti, essa risulta scarsa sugli stadi quiescenti, sulle uova e sui nematodi entrati nella pianta. I risultati migliori si ottengono con un trattamento in pre-semina o alla semina seguito da altri interventi, durante la fase di sviluppo del fittone.

Relativamente ai mezzi biologici, sia come estratti vegetali che come microrganismi, si evidenzia la necessità di seguire scrupolosamente quanto riportato nelle etichette affinché esplichino appieno la loro efficacia.

Fonte dell'articoloterraevita.edagricole.it
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