lunedì, 16 Giugno, 2025
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Borsa agricola: Aumento per la colza, cali per il grano

Il deprezzamento dell’euro ha offerto un solido supporto ai prezzi sulle borse agricole per colture come la colza.

Nel periodo 15–21 marzo, i prezzi della colza su Euronext hanno registrato un aumento. La quotazione è salita di 25,5 EUR, raggiungendo i 494,0 EUR per tonnellata durante la settimana.

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Allo stesso tempo, l’atteso aumento dei dazi all’esportazione per l’olio di palma da parte di Indonesia e Malesia riduce automaticamente la competitività di questo prodotto sul mercato europeo, sostenendo così i prezzi dell’olio di colza prodotto localmente.

D’altra parte, la settimana è iniziata con un nuovo calo per il mercato del grano.

Né il deprezzamento del tasso di cambio euro/dollaro fino a 1,08, né il ritorno dell’ottimismo sui mercati azionari e petroliferi, alimentato da una possibile riduzione dei dazi imposti dagli Stati Uniti, né altri fattori sono riusciti a contrastare la pressione che ieri si è abbattuta quasi esclusivamente sul grano.

Come di consueto, il mais su Euronext ha seguito l’andamento da lontano, in un movimento di “simpatia”.

Su scala più ampia, ieri i prezzi del grano sono scesi su entrambe le sponde dell’Atlantico. Mentre alcuni operatori hanno evidenziato le previsioni di ritorno delle piogge nella regione del Mar Nero, il rapporto MARS della Commissione Europea ha espresso ottimismo per il raccolto europeo del 2025.

Inoltre, anche il contesto geopolitico ha avuto un ruolo: ieri, il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, e il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, si sono incontrati a Riad, in Arabia Saudita.

Tra i temi trattati c’è stata anche la possibile ripresa dell’“Accordo sul transito dei cereali attraverso il Mar Nero”.

Secondo Agritel, ciò è stato sufficiente per spingere i fondi d’investimento a vendere grano – divenuto negli ultimi tre anni un indicatore indiretto del conflitto nella regione del Mar Nero.

Sul fronte della domanda, merita di essere menzionata la decisione annunciata ieri dall’agenzia marocchina ONICL di prorogare il programma di importazione sovvenzionata di grano per il periodo maggio–dicembre, a causa di una nuova siccità che sta compromettendo il raccolto nazionale del 2025.

La colza, invece, anche questa settimana si distingue dalle altre colture, beneficiando del rimbalzo del prezzo del petrolio e testando nuovamente la resistenza dei 500 EUR/tonnellata sul contratto Euronext con scadenza maggio 2025.

In modo analogo all’Europa, anche a Chicago il grano ha registrato ieri forti perdite. I fondi d’investimento hanno aumentato la pressione di vendita, alimentati sia dalle previsioni di ritorno delle piogge nella regione del Mar Nero, sia dai progressi nei negoziati di pace tra Russia e Stati Uniti.

Per quanto riguarda il mais e la soia, i fondi hanno adottato un atteggiamento decisamente più neutrale. Tuttavia, il rafforzamento del dollaro – avvertito ieri – ha avuto un impatto negativo sui prezzi. Alla fine della seduta, la soia ha chiuso in lieve calo, mentre il mais ha registrato un piccolo rialzo.

La questione dei dazi rimane centrale nelle discussioni internazionali.

Ieri si è percepita una nuova ondata di ottimismo, legata alla possibilità di proroghe o esenzioni oltre la scadenza precedentemente annunciata del 2 aprile da parte di Donald Trump. Tuttavia, l’incertezza continua a dominare questo ambito.

La Redazione
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