giovedì, 25 Aprile, 2024
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Vitivinicolo, l’Italia tra i grandi nell’Ue

Sulla base delle analisi di Eurostat, tra il 2015 e il 2020, il Paese è terzo con 689mila ettari per estensione di vitigni e rappresenta insieme a Francia e Spagna i tre quarti della superficie nell’Unione Europea. Calano le aziende viticole, ma è buona la produzione di vino di qualità.

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Nel 2020 le aziende viticole nell’Unione Europea erano 2,2 milioni. L’Italia, con 382mila, era terza nella classifica, ma seconda nella lista di Paesi in cui tra il 2015 e il 2020 hanno chiuso più aziende nel settore (-78mila).

L’Italia perde 38mila ettari di vigneti nei cinque anni analizzati, circa il 7% del totale. Tuttavia resta terza con 689mila ettari per estensione di vitigni e rappresenta insieme a Francia e Spagna i tre quarti della superficie nell’Ue. Bene anche la produzione di vino di qualità in Ue: nel 2020, l’82,4% di ettari di vigneti in Ue produceva uva per vino Dop e Igp.

Italia tra i grandi del settore vitivinicolo nell’Ue

Secondo le statistiche sulla produzione vitivinicola raccolte in 16 Stati Ue con almeno 500 ettari di terreno di viti nel loro territorio, l’Italia è terza nel 2020 per quantità di ettari destinati ai vigneti.

Dopo la Spagna e la Francia (che hanno fatto registrare rispettivamente 910mila e 792mila ettari), secondo i dati dell’Ufficio Statistico Europeo (Eurostat) nel 2020 in Italia si coltivavano 689mila ettari di vigneti. I tre Paesi rappresentano insieme i tre quarti della superficie totale di vigneti nell’Ue (che in totale ha contato 3,1 milioni di ettari).

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Quanto alle aziende viticole, su 2,2 milioni registrate nell’Ue 844mila erano rumene, 483mila spagnole e 302mila italiane. Le due rilevazioni sono state confrontate dall’Ufficio Statistico Europeo per calcolare la grandezza delle imprese nei vari Paesi.

Nel 2020 in Francia un’azienda viticola possedeva circa 10 ettari di terreno, dato che dimostra come le aziende del settore nell’esagono siano più grandi rispetto agli altri Paesi (Lussemburgo e Austria sono seconde nella classifica rispettivamente con 4,64 e 3,82 ettari per azienda).

In Italia la media è stata di 2,2 ettari per impresa produttiva. Sul totale delle imprese europee, il 38% era rumena (quelle italiane erano il 13% del totale).

In calo le aziende viticole negli ultimi anni

Eurostat ha analizzato anche la variazione del numero di aziende viticole tra il 2015 e il 2020. Nell’arco di questi anni si è registrata una perdita di 257mila aziende che producevano uva nell’Unione Europea, pari al -10,3%.

Il calo più consistente si è registrato in Portogallo, che nell’arco di cinque anni ha perso 98mila aziende viticole (circa il 47% in meno), segue l’Italia con -78mila (21% in meno), la Spagna con -34mila (una riduzione del 6%).

La riduzione più consistente nell’Ue si è registrata tra le aziende molto piccole, fattispecie che ha interessato 226mila aziende viticole con meno di 1 ettaro di terreni di viti, rispetto ai numeri 2015. Più positivi i dati sui vigneti: tra il 2015 e il 2020 l’area coperta da viti nell’Unione Europea è rimasta pressoché stabile, con una lieve riduzione dell’1,1%.

L’Italia però è seconda per numero di terreni coltivati persi con 38mila ettari, il 6% in meno rispetto a quanti ce ne erano nel 2015.

Vini di qualità

Secondo i dati della Commissione Europea, tra il 2016 e il 2020 la produzione media annuale di vino nell’Ue è stata di 165 milioni di ettolitri, una quantità che conferma il primato mondiale per il gruppo dei 27 Paesi. Nel 2020, l’82,4% dei vigneti nell’Unione Europea produceva uva per la produzione di vino.

E non vino qualunque, ma di qualità. In questa categoria rientrano sia i prodotti di Denominazione di Origine Protetta (Dop), ossia quei vini la cui produzione e lavorazione deve avvenire all’interno di una determinata area geografica, con l’utilizzo esclusivo dell’uva di quel territorio, ma anche i prodotti di Indicazione Geografica Protetta (Igp), ossia il vino che presenta alcune caratteristiche attribuibili a una determinata zona geografica e che deve essere prodotto con almeno l’85% dell’uva proveniente da un determinato territorio.

Nel 2020 c’erano 2,1 milioni di ettari di vigneti che producevano vino Dop in Unione Europea, pari al 65,3% di tutti i vigneti in Ue. Per il vino Igp, invece, si contava circa mezzo milione di ettari di vigneti, l’equivalente al 17,1% di vigneti in tutta l’Ue.

Se Lussemburgo, Repubblica Ceca, Germania e Slovenia destinavano tutta l’area a vini di qualità, la quota di ettari per questa produzione ha superato il 90% in Croazia, Spagna, Ungheria e Slovacchia. In Italia la quota di ettari utilizzati per vini Dop o Igp era del 75%.

Italia leader per le varietà di vino

Secondo Eurostat, tra le oltre cinquecento principali varietà di vino esistenti in Unione Europea, 96 si trovano nella sola Italia, il cui territorio (al contrario di altri Paesi in Ue) è diviso equamente tra le coltivazioni di vino bianco e rosso.

Vino di eccellenza italiano (ma lavorato anche in Francia), secondo tra i più prodotti nel 2020 in Ue, è il Trebbiano Toscano, le cui coltivazioni coprono circa il 10% di tutta la superficie europea coltivata da viti per il vino bianco (1,3 milioni di ettari nel 2020 in Ue). Il vino bianco più prodotto è stato invece l’Airén, coltivato solamente in Spagna, mentre il terzo il Chardonnay Bianco.

Tuttavia, i vigneti più numerosi in Unione Europea nel 2020 sono stati quelli che producevano vino rosso, con 1,5 milioni di ettari. Tra i Paesi con le più alte percentuali di varietà di viti da vino rosso c’erano Francia (63%), Portogallo (62%), Cipro (58%), Bulgaria (55%) e Spagna (52%), mentre i vigneti da vino bianco sono stati predominanti in Austria, Slovenia e Germania, che avevano circa il 68% di superficie coltivata. Anche Croazia, Ungheria, Slovacchia, Romania e Repubblica Ceca hanno registrato percentuali superiori al 60% per le varietà di vigneti da vino bianco.

Il vino rosso più prodotto nel 2020 è stato il Tempranillo Tinto, che occupava in Spagna e Portogallo (gli unici Paesi in cui viene prodotto) il 14% di tutta l’area europea coltivata da viti per il vino rosso, mentre al secondo e terzo posto c’erano il Merlot Noir e il Garnacha Tinta.

I vigneti che non producevano uva né per il vino bianco, né per quello rosso erano 0,1 milioni di ettari nel 2020, il 21% dei quali presenti nella sola Grecia, dove la varietà più prodotta era il vino Rosé Roditis.

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