venerdì, 29 Marzo, 2024
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Toscana, il bando per gli aiuti agli apicoltori

A disposizione 510 mila euro per ripopolazione apistica, razionalizzazione del nomadismo e attrezzature per la gestione degli alveari. Scadenza il 15 marzo 2023, all’interno il link al bando.

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La Toscana ha aperto il bando per gli aiuti agli apicoltori con l’obiettivo di migliorare le modalità di produzione e rendere più efficienti le aziende apistiche con in totale una dotazione di 510 mila euro.

In particolare il bando prevede l’attuazione di 3 azioni:

  • l’azione B3 per il ripopolamento apistico con a disposizione 90mila euro;
  • l’azione B4 per la razionalizzazione del nomadismo con 160mila euro;
  • l’azione B5 per l’acquisto di attrezzature per la gestione degli alveari con 250mila euro.

Al bando possono partecipare come beneficiari tutti gli apicoltori con sede legale in Toscana che abbiano partita Iva e siano in regola con l’Anagrafe Apistica Nazionale, con almeno 40 alveari registrati.

Il bando offre un contributo del 60% delle spese sostenute e prevede un contributo minimo ad azienda di almeno 1800 euro. Richieste di contributi per un valore più basso non saranno prese in considerazione.

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Riguardo agli acquisti finanziabili e ai contributi massimi si deve invece distinguere azione per azione.

L’azione B3 per il ripopolamento apistico permette di finanziare l’acquisto di sciami, pacchi di api e api regine esclusivamente della sottospecie Apis mellifera ligustica certificata e l’acquisto di materiale per la riproduzione delle api e prevede un contributo massimo di 5mila euro.

L’azione B4 finanzia l’acquisto di arnie, di attrezzature e materiali vari per l’esercizio del nomadismo e anche il noleggio o il leasing di veicoli per l’esercizio del nomadismo e l’acquisizione di servizi per le operazioni di trasporto, fino ad un contributo massimo di 24mila euro.

L’azione B5 invece può finanziare l’acquisto di attrezzature come: sistemi informatici per la gestione, attrezzature per il miglioramento delle condizioni di lavoro compresi i dispositivi di protezione individuale, le macchine e le attrezzature per la lavorazione e la conservazione e il confezionamento del miele e degli altri prodotti dell’alveare. Anche in questo caso il contributo massimo previsto è di 24mila euro.

Le domande devono essere inviate tramite il portale Artea entro e non oltre la mezzanotte del 15 marzo 2023.

In base alle domande ricevute, la Regione stilerà una graduatoria per l’assegnazione dei contributi, che vede tra i criteri di preferenza la dimensione dell’azienda (privilegiando quelle con più alveari), l’essere Iap o coltivatore diretto, l’essere donna, avere meno di 40 anni, fare apicoltura biologica o essere in zone considerate svantaggiate.

Per tutti i dettagli si rimanda alla pagina ufficiale e al testo completo del bando.

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