giovedì, 7 Novembre, 2024
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Siccità: Satta, per il governo non è un’emergenza

Le nostre richieste sono state sottovalutate, e noi questo non possiamo accettarlo.

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La mancata declaratoria rispetto alle eccezionali avversità atmosferiche da parte del governo è punto sul quale non possiamo né vogliamo transigere.

Lo dichiara l’assessore regionale dell’Agricoltura Gian Franco Satta, sull’emergenza siccità che colpisce l’Isola.

Emergenza che non è stata riconosciuta ufficialmente dal Ministero.

„Il governo nazionale deve assumersi le sue responsabilità. Non ci sono alternative.

Con delibera di Giunta dello scorso 11 settembre la Regione Sardegna, preso atto di una situazione ormai insostenibile e foriera di danni oggettivi e problematiche per l’intero comparto agro pastorale isolano, settore trainante per l’economia sarda, aveva richiesto con esplicita veemenza e necessaria urgenza – afferma Satta – una declaratoria eccezionali avversità atmosferiche, in riferimento al periodo compreso fra il novembre 2023 e il mese di giugno 2024.

Arriva ora, a firma della direzione generale del Ministero dell’agricoltura, della sovranità e delle foreste, la risposta ad un accorato appello al supporto e, per l’appunto, alla responsabilità”.


„Analizzata la documentazione pervenuta – si legge nel testo – il fondo di solidarietà nazionale secondo quanto previsto dal decreto legislativo 102 del 2004 prevede interventi compensativi esclusivamente nel caso di danni a produzioni, strutture e impianti produttivi non inseriti nel Piano di Gestione dei rischi in Agricoltura’.

Ma dalla documentazione tecnica esaminata – spiega l’assessore – risulterebbero delimitate produzioni ammissibili all’assicurazione agricola agevolata, motivo per il quale il Ministero non ritiene di poter dar seguito alla proposta.

Una situazione conclamata e aggravata da contingenze meteorologiche sempre più estreme, ritenuta condizione non sufficiente per scegliere responsabilmente di offrire supporto e sostegno a un’Isola, a una Regione, ad un intero comparto, a operatori di settore e rispettive famiglie che dell’agricoltura vivono alimentando l’economia della Sardegna e dell’Italia intera.

Una presa di posizione che, rispettosi dell’Istituzione, non possiamo né vogliamo, né dobbiamo accettare passivamente”.

Fonte dell'articoloansa.it
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