Sala di fatto la produzione di uva e, per quanto riguarda il vino, Coldiretti stima una diminuzione del 30% sui bianchi, ma non vanno meglio le previsioni per i rossi e sulla campagna olivicola che partirà subito dopo la vendemmia.
Secondo l’associazione è una delle conseguenze di una estate siccitosa, che si avvicina alla fine con temperature altissime e poche piogge, mentre gli agricoltori iniziano a contare i danni che verranno.
Coldiretti sta monitorando la situazione territoriale per verificare la possibilità di avanzare richiesta di stato di calamità naturale allo scopo di tamponare una emergenza difficile da fronteggiare.
Ma l’emergenza non riguarda solo l’allevamento o i cereali: la produzione di foraggio non permette di soddisfare il fabbisogno e, già a partire da fine anno, per poter sfamare gli animali, gli allevatori dovranno acquistare il fieno da fuori regione. A preoccupare sono anche le produzioni di eccellenza, che incidono sull’economia regionale.
Sulla raccolta dell’olivo la situazione è critica, ma a macchia di leopardo. Si stima, per il momento, un calo del 50-60% della produzione in base agli areali. In alcuni casi la diminuzione dipende dalla scarsa allegagione a causa dell’andamento climatico, in altre dipende proprio dalla carenza di piogge e dalla impossibilità di irrigare che hanno portato alla perdita precoce del frutto.
Coldiretti Abruzzo rileva problemi anche sulla produzione di miele con gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate per le fioriture azzerate, con almeno il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità.