Le nuove tecniche genomiche sono inevitabili e potrebbero ridurre considerevolmente l’uso dei pesticidi senza incidere sulla produzione alimentare, hanno sostenuto alcuni operatori agricoli europei, anche se le ONG e i gruppi ambientalisti si sono mostrati scettici.
Le nuove tecniche genomiche (NGT) – note anche come nuove tecniche di riproduzione delle piante – potrebbero rappresentare una soluzione creando nuove varietà per le quali anche la Commissione europea intende ora ridurre la burocrazia, in particolare consentendo ad alcune di esse di sfuggire alle rigide norme dell’UE sugli organismi geneticamente modificati (OGM).
Nella sua iniziativa legislativa presentata a luglio, l’esecutivo comunitario ha proposto “strumenti innovativi che contribuiscano ad aumentare la sostenibilità e la resilienza del nostro sistema alimentare”.
Attualmente tutti gli occhi sono puntati sulla resistenza ai parassiti e alle malattie sia nell’UE che nel mondo, poiché „l’uso dei pesticidi è sotto pressione”, ha dichiarato Garlich von Essen, segretario generale dell’associazione europea dell’industria sementiera Euroseeds, all’inizio del dibattito organizzato da Euractiv mercoledì 25 ottobre.
Le varietà resistenti ai parassiti e alle malattie, in particolare, permetterebbero di ridurre la quantità di pesticidi utilizzati. Mentre i governi e la società civile spingono per una riduzione dell’uso dei pesticidi, molti operatori agricoli promuovono le NGT come soluzione più ecologica.
Alcuni prodotti NGT già disponibili altrove
Mentre i prodotti NGT non sono ancora stati commercializzati in Europa, alcuni sono già disponibili altrove.
Ad esempio, i ricercatori californiani hanno sviluppato un riso resistente alle malattie da blasto, eliminando la necessità di fungicidi e riducendo l’uso di fertilizzanti azotati.
In Europa, i ricercatori sono al lavoro in attesa dell’approvazione normativa. Sono già state presentate circa 90 domande per le colture NGT.
Nelle Indie Occidentali francesi, insieme a Ecuador, Guatemala e Costa Rica, i coltivatori attendono con ansia l’approvazione per la commercializzazione delle banane Cavendish modificate geneticamente, una varietà che rappresenta il 50% del consumo mondiale di banane. La varietà geneticamente modificata sarebbe resistente alla cercosporiosi nera, una malattia delle foglie che minaccia l’estinzione delle banane.
Effetti opposti per ong e attivisti ecologisti
Tuttavia, le ong ambientaliste, gli attivisti ecologisti e i legislatori sono meno convinti che gli NGT siano la panacea definitiva per ridurre l’uso dei pesticidi.
Secondo loro, produrre varietà resistenti a malattie e parassiti, e ancor più alle condizioni climatiche, è ancora un compito difficile nonostante decenni di ricerca sugli OGM.
Coloro che si oppongono agli NGT ritengono che il loro utilizzo incoraggi invece l’uso dei pesticidi.
Questo perché, a loro avviso, una varietà in grado di tollerare più erbicidi incoraggerà gli agricoltori a essere meno attenti alle quantità spruzzate. Uno studio americano del 1996 ha dimostrato che l’introduzione degli OGM ha portato a un aumento di oltre il 15% dell’uso di pesticidi.
Un’altra osservazione che viene fatta è che le „erbacce” o gli insetti esposti ai pesticidi stanno diventando sempre più resistenti ad essi, il che porta a trattamenti più intensivi.
E il regolamento dell’UE sulla riduzione dei pesticidi?
La questione dei prodotti NGT resistenti agli erbicidi è oggetto di un dibattito in corso a Bruxelles. Mentre la proposta iniziale della Commissione europea collocava queste varietà nella seconda categoria, come gli OGM, esse non compaiono nel documento finale.
Pertanto, gli oppositori all’uso delle NGT temono che le norme non le contemplino e che possano rallentare l’eliminazione graduale dei pesticidi prevista dall’UE.
Tuttavia, secondo alcuni legislatori dell’UE, come l’eurodeputato di Renew Pascal Canfin e i commissari dell’UE, il testo sugli NGT può funzionare solo in combinazione con il testo sul regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi (SUR), che chiede di dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2030 come parte della strategia Farm to Fork.
Tuttavia, secondo un recente studio condotto da HFFA Research e distribuito da Euroseeds, l’introduzione delle NGT potrebbe compensare la perdita media del 20% della produzione agricola causata da questa strategia.
Per Thor Gunnar Kofoed, presidente del gruppo di lavoro sulle sementi dell’organizzazione europea degli agricoltori Copa-Cogeca, la resistenza ai pesticidi rende inevitabile il passaggio alle NGT.