La Romania non ha importato prodotti agricoli, tra cui grano, mais, colza e girasole, dall’Ucraina negli ultimi sei mesi, come dimostrano i dati sulle operazioni doganali registrate dall’Autorità doganale rumena.
Il 16 settembre, la Commissione non ha prorogato le restrizioni sulle importazioni ucraine inizialmente applicate a maggio, dopo che l’industria agricola dei Paesi limitrofi si era opposta ai corridoi preferenziali per il transito dei prodotti agricoli ucraini verso i mercati occidentali.
Nel 2022 la Romania ha importato una quantità di prodotti agroalimentari ucraini 20 volte superiore rispetto all’anno precedente, ma con un’ordinanza di emergenza il governo ha limitato le importazioni dall’Ucraina e dalla Moldavia.
In risposta alla decisione della Commissione, il governo rumeno ha emanato un’ordinanza d’urgenza per regolare l’importazione di prodotti agricoli dall’Ucraina o dalla Repubblica di Moldova.
In base a tale ordinanza, grano, mais, colza e girasole possono essere importati solo previa autorizzazione da parte di operatori economici con sede e punti di lavoro in Romania.
Questi operatori devono essere impegnati in settori economici specifici come la produzione di oli e grassi, la produzione di prodotti di macinazione, l’alimentazione degli animali da allevamento e la zootecnia.
L’ordinanza di emergenza è applicabile fino al 31 dicembre 2023.
Anche Ungheria, Polonia e Slovacchia hanno vietato unilateralmente le esportazioni di cereali ucraini a settembre.
Parlando con Euractiv, la Commissione europea ha espresso la sua preoccupazione per i divieti nazionali sulle importazioni ucraine in Ungheria, Polonia e Slovacchia.