lunedì, 7 Ottobre, 2024
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La posizione del Consiglio dell’UE si irrigidisce contro la legge sul ripristino della natura

La Polonia e la Finlandia hanno resistito agli inviti a sostenere la divisiva legge sul ripristino della natura e sono invece diventate esplicite oppositrici, limitando seriamente le possibilità della Presidenza belga del Consiglio dell’UE di portare avanti il dossier.

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Dopo la decisione dell’Ungheria di ritirare il proprio sostegno a marzo, il destino della legge sul ripristino della natura è in bilico. L’approvazione di un solo Paese in più potrebbe essere sufficiente perché il testo diventi legge.

Lotta intestina a Varsavia

Secondo i media locali, le cui notizie sono state confermate anche da Euractiv, la legge sul ripristino della natura ha scatenato una vera e propria discussione durante una riunione del governo polacco.

Il ministro centrista per il Clima e l’Ambiente Paulina Hennig-Kloska ha spinto affinché il governo sostenesse la legge, ma è stata scavalcata dal primo ministro Donald Tusk.

Tusk ha riconosciuto pubblicamente che la legge è nell’interesse a lungo termine degli agricoltori, ma ha affermato che la Polonia proteggerà la natura „senza la coercizione europea”. Ha inoltre indicato che per qualsiasi azione sarà necessario un finanziamento.

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L’ufficio del viceministro del Clima e dell’Ambiente Urszula Zielińska ha confermato che il suo partito verde sostiene la legge e che „vuole che anche il governo la sostenga”.

L’europarlamentare liberale Róża Thun, che ha votato a favore del testo a febbraio, ha esortato il governo polacco ad adottare le „sagge opinioni” del ministro del clima e dell’ambiente. Ha invitato a „discutere seriamente” per salvare la legge, citando la sua importanza critica per il clima e la biodiversità per le generazioni future.

Helsinki respinge le proposte della Presidenza belga

Anche il governo finlandese ha confermato la sua opposizione alla legge sul ripristino della natura. Secondo quanto riportato da fonti locali, la mossa è avvenuta nonostante gli sforzi della presidenza belga per convincere Helsinki a sostenere il testo.

Il passaggio di Polonia e Finlandia dall’ „astensione” all’ „opposizione” al testo è simbolico, dal momento che solo i voti di sostegno contano per l’approvazione delle leggi dell’UE. Tuttavia, il loro segnale chiarisce che non aiuteranno la Presidenza belga a costruire un consenso attorno al dossier.

Altri Paesi contrari o astenuti hanno ribadito le loro posizioni durante la riunione dei ministri dell’Ambiente del 25 marzo.

Il Primo Ministro belga si oppone personalmente alla legge

Più vicino a noi, la presidenza belga deve affrontare altre sfide. Il primo ministro belga Alexander de Croo ha nuovamente espresso pubblicamente la sua opposizione alla legge durante il fine settimana di Pasqua.

Sebbene la presidenza abbia sottolineato che le opinioni personali del primo ministro sono separate dalla posizione formale del Belgio, queste dichiarazioni non aiuteranno a convincere i Paesi esitanti a sostenere il testo.

Una perdita di slancio

Diversi funzionari nazionali contattati da Euractiv hanno riferito che non ci sono stati progressi dalla riunione dei ministri dell’Ambiente del 25 marzo e che non c’è chiarezza sulle prossime tappe.

Alcuni funzionari hanno ventilato la possibilità di riprendere i lavori dopo le elezioni del Parlamento europeo di giugno. Tuttavia, si prevede che queste elezioni favoriscano i partiti di centro-destra, più ostili alle politiche sulla biodiversità.

Fonte dell'articoloeuractiv.it
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