venerdì, 4 Ottobre, 2024
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La Commissione UE adotta ufficialmente le deroghe sui terreni incolti per gli agricoltori

La Commissione europea ha adottato ufficialmente un regolamento che concede un’esenzione parziale per gli agricoltori europei dalla regola della condizionalità sui terreni lasciati a riposo.

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Ciò fa seguito alla proposta della Commissione presentata il 31 gennaio e alle discussioni con gli Stati membri nelle riunioni dei comitati. Il Regolamento entrerà in vigore domani, 14 febbraio, e si applicherà retroattivamente dal primo gennaio per un anno, ovvero fino al 31 dicembre 2024.

L’esenzione parziale soddisfa diverse richieste di maggiore flessibilità, come richiesto dagli Stati membri per rispondere meglio alle sfide che devono affrontare gli agricoltori dell’UE che nelle ultime settimane hanno scatenato proteste in tutta Europa, manifestando anche davanti alle istituzioni europee di Bruxelles e Strasburgo.

Cosa prevede il regolamento UE

Nello specifico, il nuovo regolamento adottato dalla Commissione consente agli agricoltori di evitare di mantenere terreni incolti o caratteristiche improduttive sul 4% dei loro seminativi se coltivano colture che fissano l’azoto (come lenticchie, piselli o fave) e/o colture intercalari senza prodotti fitosanitari sul 4% dei loro seminativi.

Gli agricoltori che lo decidono possono, tuttavia, continuare a soddisfare l’obbligo con terreni lasciati a riposo o con caratteristiche non produttive.

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L’atto finale adottato consente inoltre agli Stati membri di modificare i propri regimi ecologici che sostengono le aree non produttive per tenere conto dello scenario di base alternativo previsto dalla condizionalità BCAA 8.

Sarà sufficiente una semplice notifica alla Commissione europea per aggiornare immediatamente gli eco-schemi interessati.

Secondo quanto riferisce la Commissione UE in una nota, gli Stati membri che desiderano applicare la deroga a livello nazionale devono comunicarlo alla Commissione entro 15 giorni dall’entrata in vigore del regolamento in modo che gli agricoltori possano essere informati il ​​prima possibile.

„La proposta della Commissione è attentamente calibrata per fornire il giusto equilibrio tra l’offerta di adeguati aiuti e flessibilità agli agricoltori che affrontano numerose sfide, da un lato, e la protezione della biodiversità e della qualità del suolo, dall’altro”, si legge nella nota.

„Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della propria terra potranno investire nel futuro. E solo se raggiungiamo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori potranno continuare a guadagnarsi da vivere. I nostri agricoltori lo sanno bene”, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

„Questa misura offre flessibilità agli agricoltori, continuando a premiarli per il loro lavoro cruciale nel promuovere la sicurezza alimentare e la sostenibilità dell’UE. Presto presenteremo ulteriori proposte per contribuire ad alleviare la pressione che i nostri agricoltori devono affrontare”, ha aggiunto.

Da parte sua, il commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha accolto „con favore la decisione di concedere un’esenzione parziale dalle BCAA 8 – e credo che sarà accolta con favore anche da molti agricoltori in tutta l’Unione europea”.

Secondo Wojciechowski, il regolamento „riflette le circostanze straordinarie affrontate dalla nostra comunità agricola e dimostra che la Commissione ascolta, si impegna e risponde a queste esigenze in tempo reale”.

Le condizioni per ricevere i fondi della PAC

Per ricevere il sostegno della Politica agricola comune (PAC) a cui hanno diritto, gli agricoltori devono rispettare una serie rafforzata di nove standard benefici per l’ambiente e il clima.

Questo principio di condizionalità si applica a quasi il 90% della superficie agricola utilizzata nell’UE e svolge un ruolo importante nell’integrazione delle pratiche agricole sostenibili.

Questo insieme di standard di base è denominato BCAA, che significa „buone condizioni agricole e ambientali”.

Lo standard GAEC 8 richiede, tra le altre cose, di dedicare una quota minima di terreno coltivabile ad aree o caratteristiche non produttive. Quest’ultimo si riferisce tipicamente ai terreni lasciati a riposo ma anche agli elementi paesaggistici non produttivi come siepi o alberi.

Sono esentate da tale obbligo le aziende agricole con meno di dieci ettari di seminativo. Il 31 gennaio la Commissione ha proposto di concedere maggiore flessibilità agli agricoltori dell’UE che ricevono il sostegno della PAC in base a questo requisito proprio per rispondere alle proteste su scala europea organizzate contro le politiche del Green Deal.

Sulle colture intercalari: si tratta di piante che crescono tra due colture principali. Queste colture possono servire come foraggio per gli animali o come concime verde.

L’uso di colture che fissano l’azoto e di colture intercalari apporta una serie di benefici ambientali per la salute del suolo, compresa la biodiversità del suolo e la limitazione della lisciviazione dei nutrienti. Le colture dovranno essere coltivate senza prodotti fitosanitari per mantenere l’ambizione ambientale della PAC.

Coldiretti annuncia una nuova manifestazione

Il presidente di Coldiretti (una delle principali associazioni di categoria in Italia), Ettore Prandini, ha affermato oggi ai giornalisti a Bruxelles, secondo quanto riporta ANSA, che gli agricoltori torneranno a protestare nella città sede delle istituzioni UE il prossimo 26 febbraio.

„Torneremo a manifestare a Bruxelles il 26 febbraio e tutte le volte che sarà necessario, fino a quando non avremo ottenuto risposte esaustive rispetto ai bisogni che gli agricoltori italiani ed europei hanno”, ha affermato Prandini che oggi ha avuto un colloquio con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

Secondo Prandini, le risposte dell’UE dovranno arrivare anche sul „tema della reciprocità” degli standard produttivi negli accordi commerciali con i Paesi terzi. Come ha osservato il presidente di Coldiretti, infatti, „non c’è ancora una proposta chiara su come questo si voglia realmente regolamentare”.

Il presidente di Coldiretti ha accolto con favore le misure espresse da von der Leyen per alleggerire gli oneri amministrativi che pesano sugli agricoltori, osservando che sono in linea con le richieste avanzate da Coldiretti alla stessa presidente a margine della protesta dei trattori davanti alla sede del Parlamento europeo, auspicando però che ora „alle parole seguano i fatti”.

Commentando l’intesa in seno al governo sull’esenzione dell’Irpef agricola a sostegno degli agricoltori, Prandini ha affermato, sempre secondo quanto riporta Ansa, che „tutto ciò che può portare a una diminuzione dei costi e degli oneri fiscali e previdenziali per quanto riguarda le imprese agricole non può che trovarci favorevoli”.

Fonte dell'articoloeuractiv.it
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