Maros Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea, ha illustrato mercoledì (7 febbraio) il lavoro che l’esecutivo sta svolgendo per rispondere alle sfide che l’agricoltura si trova ad affrontare nell’ambito di un dialogo con le parti interessate della filiera alimentare, invitando al contempo gli eurodeputati a superare la polarizzazione politica.
Il dibattito, durato più di due ore e intitolato „Dialogo per un’agricoltura europea sostenibile e adeguatamente remunerata”, era legato al dialogo strategico lanciato il 25 gennaio dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
L’idea è quella di raggiungere un consenso su una nuova visione per il futuro dei sistemi alimentari dell’UE e superare le posizioni polarizzate che bloccano il processo decisionale.
Alcuni eurodeputati hanno criticato l’assenza del Commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, in un momento di grande tensione per l’intero settore.
Per rispondere a queste tensioni nel breve termine, martedì la von der Leyen ha annunciato di voler accantonare il regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi.
La scorsa settimana, anche l’esecutivo europeo ha fatto una serie di annunci, tra cui la deroga ai requisiti di set-aside nella Politica agricola comune (PAC) – ossia la misura del lasciare a riposo una superficie coltivata per un determinato lasso di tempo – e l’aggiunta di clausole di salvaguardia sulle importazioni di prodotti ucraini.
Redditi degli agricoltori, accesso alla terra e finanziamenti
Dopo aver ascoltato una decina di eurodeputati dei principali gruppi politici, Šefčovič ha presentato una sintesi delle questioni che l’esecutivo affronterà quest’anno, prima di consegnare una „relazione finale” entro la fine dell’anno.
Diversi eurodeputati, come Isabel Carvalhais (S&D), hanno espresso la loro solidarietà ai piccoli agricoltori e ai giovani, „che lottano per uno stile di vita dignitoso e un reddito decente”.
Un reddito più alto è una delle principali richieste espresse dagli agricoltori europei nelle recenti manifestazioni.
Šefčovič ha ammesso che si tratta di un „.punto cruciale”, che intende „affrontare”. Ha sottolineato che la Commissione si impegnerà per facilitare l’accesso alla terra e ai finanziamenti, visto l’invecchiamento della popolazione agricola in Europa.
Secondo un report del Parlamento europeo sul ricambio generazionale nell’agricoltura, il 57% degli agricoltori europei ha più di 55 anni.
Šefčovič ha inoltre dichiarato di essere al lavoro con la commissaria per la Coesione e le Riforme, Elisa Ferreira, su una politica specifica per sostenere lo sviluppo delle aree rurali – scuole, tecnologia digitale, trasporti – per attirare i giovani nel settore agricolo.
Regolamentare il libero scambio
Per migliorare i redditi degli agricoltori e combattere gli eccessi dell’industria agroalimentare, la Commissione invita tutti i Paesi dell’UE a garantire la „corretta applicazione” della direttiva sulle pratiche commerciali sleali, in modo da „eliminare completamente queste pratiche dal settore”.
La Commissione, ha dichiarato Šefčovič agli eurodeputati, sta attualmente verificando l’applicazione della direttiva nell’UE e mira a un’”attuazione uniforme” delle norme.
Gli accordi commerciali con i Paesi terzi sono stati un altro tema caldo e una delle principali lamentele mosse all’UE dall’inizio delle proteste.
La sinistra europea, in particolare in Francia, è stata la più forte su questo tema, criticando il Parlamento europeo per aver votato a favore di tutti gli accordi, in particolare l’ultimo con la Nuova Zelanda.
Šefčovič ha risposto:
Molti eurodeputati, soprattutto di destra, hanno insistito sul sovraccarico amministrativo, un problema che anche la Commissione intende affrontare, ma non da sola.
Infine, l’obiettivo del dialogo strategico è mettere gli agricoltori al centro del processo decisionale, raccogliere idee per questa nuova politica dell’UE e inserirle nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), ha dichiarato.
Nessun capro espiatorio
Mentre l’umore generale era quello di accusare gli oppositori, solo gli eurodeputati centristi di Renew hanno seguito la linea della Commissione europea: „compromesso” piuttosto che „polarizzazione”.
L’eurodeputato francese Pascal Cafin, in particolare, ha denunciato coloro che cercano „un capro espiatorio”, sia esso l’„ecologia” a destra o il „libero scambio” a sinistra. Ha chiesto un compromesso su tre questioni: reddito, transizione ecologica e lotta alla concorrenza sleale.
Šefčovič ha sottolineato l’importanza di lavorare su „soluzioni costruttive”.