Il Parlamento europeo ha respinto un progetto legislativo volto a dimezzare l’uso dei pesticidi nell’UE entro il 2030, seppellendo di fatto questo testo chiave in materia ambientale, pochi mesi prima delle elezioni di giugno 2024.
Elemento cruciale del Green Deal dell’UE, questa legislazione proposta nel giugno 2022 dalla Commissione europea prevedeva di dimezzare entro il 2030, rispetto al periodo 2015-2017, l’uso e i rischi su scala UE di prodotti chimici fitosanitari.
Gli eurodeputati del gruppo di centro destra Partito popolare europeo (PPE) ha approvato emendamenti volti a indebolire notevolmente questo testo che è stato, a sua volta, respinto con 299 voti favorevoli (207 favorevoli e 121 astensioni) dai deputati riuniti in plenaria.
Quest’ultimo ha anche rifiutato qualsiasi deferimento alla Commissione parlamentare per l’Ambiente, ponendo di fatto fine al futuro di questo testo, che ha diviso profondamente anche gli Stati membri.
Un pericolo per l’ambiente
La relatrice del testo, l’ecologista Sarah Wiener (Verdi), ha sottolineato che quella di mercoledì ha rappresentato „una giornata nera” per l’ambiente e gli agricoltori.
Il PPE si è opposto strenuamente al testo, in sintonia con l’organizzazione dei sindacati agricoli di maggioranza (Copa-Cogeca) e gli stati ostili al testo, in un contesto di crescente resistenza alle normative ambientali dell’UE, considerate troppo restrittive e probabili, secondo loro, per ridurre i rendimenti.