Il rally dei prezzi per la coltura oleaginosa popolare in Europa è spiegato sia dalla ridotta produzione di colza nell’UE, sia dal raccolto scarso della coltura alternativa, il girasole. Anche le elevate quotazioni interne in Europa sono sostenute dalla tendenza mondiale. Ne parla il dottor Olaf Zinke, esperto di agrarhuete.com.
Perché il prezzo della colza è aumentato
Secondo le ultime stime della Commissione Europea, il raccolto di colza in Europa è stato di soli 17,15 milioni di tonnellate, 2,6 milioni di tonnellate (13%) in meno rispetto alla stagione precedente.
Di fronte a questa situazione, all’inizio di novembre, i prezzi della colza sono saliti a 525 euro per tonnellata, il livello più alto degli ultimi due anni. All’inizio di ottobre, la colza veniva venduta a circa 420 euro per tonnellata.
La causa principale è il notevole deficit nelle forniture agli impianti di lavorazione in Europa. Inoltre, i trasformatori si aspettano meno semi oleosi a basso costo dall’Ucraina rispetto alla stagione precedente.
Gli esperti di Strategy Grains prevedono un ulteriore aumento dei prezzi dei semi di colza nell’UE. La congiuntura favorevole del mercato porterà a un aumento delle importazioni di colza dal Canada.
Nella stagione conclusasi il 27 ottobre, i paesi dell’UE hanno importato circa 1,75 milioni di tonnellate di colza, circa il 5% (85 mila tonnellate) in più rispetto alla stagione precedente.
Il principale fornitore è stata l’Ucraina, con 1,27 milioni di tonnellate, pari al 72% del totale delle importazioni. Il secondo fornitore più importante quest’anno è stata l’Australia, con 351 mila tonnellate. Una certa quantità proviene anche da Moldova, Serbia e Canada.
I principali acquirenti sono stati gli oleifici in Belgio e nei Paesi Bassi, con rispettivamente 654 mila tonnellate e 516 mila tonnellate.
La situazione complessa del girasole
Per quanto riguarda il girasole, la produzione nell’UE è prevista a 8,9 milioni di tonnellate, 0,9 milioni di tonnellate (10%) in meno rispetto al 2023.
Le importazioni di semi di girasole nell’UE sono già superiori del 50% rispetto allo scorso anno, raggiungendo le 169 mila tonnellate.
La metà delle importazioni proviene dalla Moldova, mentre il resto arriva da Serbia, Ucraina e Cina. I principali acquirenti sono gli oleifici in Belgio e Romania.