Il valore della produzione agricola lombarda rimane stabile grazie alla crescita della zootecnia e nonostante il calo delle coltivazioni, penalizzate dalle condizioni meteorologiche avverse.
La discesa dei costi di produzione ha però permesso una crescita del valore aggiunto, che sfiora il +10%, in linea con quanto registrato a livello nazionale.
Sono alcuni risultati diffusi dalla Regione e da Unioncamere Lombardia sull’andamento 2024 dell’agricoltura.
Segnali di solidità emergono dalla filiera nel suo insieme: le esportazioni agroalimentari lombarde continuano a crescere (+5,6% nei primi nove mesi dell’anno) a differenza di quanto avviene per l’export complessivo; anche l’andamento dell’industria alimentare (+2,7% la produzione nel 2024) si differenzia positivamente rispetto alla media meno performante della manifattura lombarda.
Il comparto lattiero-caseario traina l’agricoltura lombarda, grazie a un andamento molto positivo delle quotazioni (in particolare dei formaggi DOP) e alla crescita della produzione, più rapida che nel resto d’Italia: dalla Lombardia proviene ormai il 47% del latte nazionale; positivo anche l’andamento del settore suinicolo mentre si registrano valutazioni altalenanti nel corso dell’anno per il comparto vitivinicolo, che sconta i risultati negativi della vendemmia.
Giudizi negativi per i cereali, dove al calo delle produzioni, per via delle condizioni meteorologiche avverse, si è aggiunto un andamento debole delle quotazioni. Nonostante la crescita delle quotazioni resta in difficoltà anche il comparto delle carni bovine.
„I dati – ha detto Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura – confermano che l’export è la grande forza trainante dell’agricoltura lombarda, in particolare grazie all’eccellenza dei nostri formaggi Dop e dei prodotti della zootecnia. Questo risultato premia la qualità e il valore della nostra filiera”.