Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, durante l’inaugurazione del museo dedicato a „Nazareno Strampelli, l’uomo del grano” che si è svolta ieri a Roma presso il Masaf.
L’esposizione, che si trova al piano terra del dicastero, vanta 600 ampolle contenenti sementi e 120 teche che al loro interno hanno le spighe nate dagli incroci che aveva realizzato Strampelli tra gli anni ’30 e ’40. La mostra rappresenta il 20% dell’intera collezione composta da oltre 3.200 ampolle e 700 teche che si trovano nell’hangar dell’aeroporto di Rieti.
Lo ha sottolineato il ministro della Cultura Sangiuliano nel corso del convegno che ha anticipato il taglio del nastro del museo.
Un evento che è stato anche l’occasione per raccontare la grandezza e l’importanza di Strampelli. Il visionario genetista che ha incentrato il suo lavoro più significativo sulla selezione e sul miglioramento delle piante cerealicole, soprattutto del frumento, sviluppando varietà ad alto rendimento e resistenti alle malattie.
Questa inaugurazione è un passo avanti nel percorso di rinascita dell’Istituto Strampelli di Rieti, distrutto dal sisma del 2016.
Intervenuto alla presentazione anche Guido Castelli, Commissario straordinario per la ricostruzione del sisma 2016. Ha affermato:
Il museo presenta anche una ricostruzione dello studio di Strampelli, caratterizzato tra l’altro dal mobilio e dagli strumenti di lavoro usati dall’ „Uomo del grano”. La mostra sarà visitabile nelle giornate di porte aperte del Masaf.
Il commissario Mario Pezzotti ha illustrato come Strampelli, padre della genetica agraria italiana, abbia ottenuto risultati eccezionali pur non conoscendo le regole teoriche della genetica ma immaginandole ed applicandole al frumento. Un innovatore visionario che ha regalato all’Italia e al mondo frumenti più resilienti e molto più produttivi. Il suo lavoro è esemplare ed estremamente attuale.