sabato, 20 Aprile, 2024
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Olivo, non tutti i disseccamenti sono causati da Xylella

Continua inesorabilmente a risalire la penisola pugliese l’infezione del noto batterio endofita Xylella fastidiosa responsabile della distruzione del patrimonio olivicolo delle province meridionali della Puglia ma che ora rischia di interessare anche l’area dove si concentra la maggiore produzione olivicola nazionale, tra la provincia di Bari e quella di Foggia.

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I salti della sputacchina

Sono 240 le nuove piante infette individuate nel monitoraggio fitosanitario del 2022, che hanno comportato l’abbattimento di oltre mille olivi, nel tentativo di arginare i nuovi focolai, facendo terra bruciata attorno agli alberi infetti.

L’esperienza di questi anni insegna che l’infezione, oltre che estendersi a macchia d’olio attorno alle piante infette, può compiere dei „salti”, grazie alla capacità di spostamento del suo principale vettore, la cicalina Philaenus spumarius. Questo aumenta molto il rischio che il batterio possa essere trasportato in aree anche molto distanti dagli attuali focolai pugliesi individuati.

La raccolta e la potatura sono buone occasioni per osservare più attentamente le singole piante e cogliere i sintomi di eventuali problematiche fitosanitarie su cui si potrà intervenire successivamente, soprattutto quando viene eseguita in maniera tradizionale (e lenta) dai proprietari e dai familiari.

Imparare a riconoscere i sintomi

Senza farsi prendere dalla psicosi da Xylella che fa attribuire al batterio qualunque disseccamento, per gli olivicoltori è importante imparare a riconoscere i sintomi più caratteristici dell’infezione nel proprio oliveto per poterli segnalare ai servizi fitosanitari competenti che si occuperanno di eseguire gli opportuni accertamenti. Xylella fastidiosa, si ricorda, è un patogeno soggetto a lotta obbligatoria, per cui la sua sospetta presenza deve essere sempre comunicata alle autorità fitosanitarie.

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I sintomi più evidenti, ma meno specifici, dell’attività del batterio sull’olivo consistono in disseccamenti isolati o diffusi su parti esterne della chioma, che possono essere simili a quelli prodotti dagli scolitidi (Phloeotribus scarabeoidesHylesinus oleiperda). Se la causa è l’infestazione di questi insetti, alla base dei rametti diseccati si osserveranno dei fori e delle gallerie subcorticali, facilmente evidenziabili scortecciando con un coltellino i rametti sotto le aree disseccate.

Un sintomo più tipico della malattia da Xylella è il disseccamento parziale delle foglie a partire dall’apice e dai margini, simile a quello che si osserva nella „brusca”, parassitaria e non, dell’olivo. I vasi legnosi dei rami disseccati si presentano imbruniti per la presenza delle mucillagini prodotte dalle colonie del batterio e per le sostanze che produce la pianta nel tentativo di difendersi ed isolare il patogeno.

Un’altra causa di disseccamenti che spesso viene confusa con possibili infezioni di Xylella è quella dovuta alle infestazioni del dittero cecidomide suggiscorza (Resseliella oleisuga). I sintomi più evidenti della suggiscorza, infatti, sono i disseccamenti dei rametti infestati irregolarmente distribuiti sulla chioma.

Un esame accurato delle piante, però, può chiarire facilmente la causa dell’alterazione: alla base dei rami secchi la corteccia appare dapprima depressa e imbrunita, successivamente dissecca e si fessura. Sollevando la corteccia imbrunita è facile osservare le larvette, apode e di colore rosato. Le larve si alimentano dei tessuti sottocorticali interrompendo il flusso linfatico ascendente e provocando il disseccamento della parte superiore del ramo.

Un altro insetto, abbastanza diffuso sugli oliveti e che può provocare disseccamenti della chioma, è il rodilegno giallo (Zeuzera pyrina) che oltre alle pomacee non disdegna l’olivo come ospite. Anche in questo caso, l’osservazione della base dei rami disseccati chiarà la causa: le larve scavano gallerie nel legno e dall’esterno sono facilmente visibili il foro di penetrazione o di uscita o la rosura espulsa dalla larva che si accumula alla base della pianta. Il taglio dei rami infestati rileverà chiaramente la galleria.

Fonte dell'articoloterraevita.edagricole.it
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