mercoledì, 21 Maggio, 2025
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Bolla del pesco – consigli per il controllo

La bolla del pesco è una delle malattie più conosciute e dannose del pesco e del nettarino, causata dal fungo Taphrina deformans.

In assenza di interventi corretti, la malattia può compromettere seriamente lo sviluppo delle piante, provocando la caduta precoce delle foglie, il blocco della crescita e una ridotta resistenza al gelo.

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Può manifestarsi anche su mandorlo e, occasionalmente, su albicocco o su specie ornamentali del genere Prunus. È imparentata con Taphrina pruni, il patogeno responsabile delle deformazioni note come “Vaiolatura del susino”.

Quando e come avviene l’infezione

L’infezione ha luogo tra il rigonfiamento delle gemme e la caduta dei petali. Le spore del fungo svernano sulla corteccia dei rami o sulle foglie infette cadute, da dove partono i nuovi attacchi in primavera.

Bolla del pesco – sintomi principali

bolla del pesco
  • Le foglie giovani si ispessiscono, si arricciano e assumono colorazioni rossastre o rosate;
  • I tessuti deformati diventano fragili e le foglie cadono prematuramente;
  • In casi più rari, anche i frutti possono presentare macchie rilevate e rugose;
  • I giovani germogli possono crescere lentamente o deformarsi.

Bolla del pesco – condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia

  • Primavere fredde e umide;
  • Temperature comprese tra 10 e 20°C e umidità prolungata (oltre 12 ore di bagnatura fogliare);
  • Mancanza di trattamenti preventivi in autunno o primavera;
  • Assenza di potature di pulizia nel frutteto.

Perché è pericolosa?

  • La defogliazione compromette la fotosintesi e la formazione dei futuri fiori;
  • I rami colpiti possono deperire, diventando più vulnerabili ad altre malattie;
  • Senza rimozione, i germogli infetti possono generare infezioni sistemiche;
  • In assenza di interventi, la produzione può diminuire fino al 50%.

Piano di trattamento contro la bolla del pesco

In autunno (novembre):
Trattamento rameico dopo la caduta del 90% delle foglie:

  • VITRA 50 WP: 1,5–2 kg/ha
  • TRIUMF 40 WG: 2–2,5 kg/ha
  • FLOWBRIX: 3,3 L/ha

In primavera:

  • Prima del rigonfiamento delle gemme: rame, se l’umidità è alta e la temperatura supera i 10–12°C;
  • Gemme rigonfie: ripetere il trattamento se persiste il tempo umido;
  • Bottone rosa: captano (MERPAN 80 WDG – 2 kg/ha);
  • Fioritura – caduta petali: difenoconazolo (SCORE 250 EC – 0,2 L/ha), dodina (SYLLIT 400 SC – 0,2% o 2 L/ha).

⚠️ Importante: I trattamenti effettuati dopo la comparsa dei sintomi non hanno più effetto sulle foglie già infette.

Buone pratiche agronomiche

  • Potatura di fine inverno/inizio primavera: rimuovere i rami colpiti nella stagione precedente, fonte di inoculo;
  • Potatura verde: durante la stagione vegetativa, eliminare i nuovi germogli con sintomi;
  • Eliminazione dei residui vegetali: bruciare foglie e rami caduti;
  • Evitare l’irrigazione per aspersione nel periodo sensibile (favorisce l’infezione).

Scelta delle varietà più tolleranti

Non esistono varietà completamente resistenti, ma alcune risultano meno sensibili, come:
‘Redhaven’, ‘Glohaven’, ‘Early Red’ – opzioni consigliate per nuovi impianti.

Errori da evitare

  • Non monitorare le condizioni meteo durante il periodo critico;
  • Trattamenti tardivi, a infezione già avvenuta;
  • Utilizzo ripetuto degli stessi prodotti per più anni (rischio di resistenza);
  • Mancata esecuzione delle potature igieniche.

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