sabato, 7 Giugno, 2025
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Macchine agricole e paesaggio italiano protagonisti all’Expo

Natura, cultura e tecnologia unite nei paesaggi agricoli italiani, espressione di valori naturalistici, culturali e tecnici.

C’è stato tutto questo nel convegno Il paesaggio agricolo italiano: natura, storia, bellezza organizzato da Federunacoma, Federazione nazionale costruttori macchine per l’agricoltura, e ospitato al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka.

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Un argomento che si sposa con quello che è il tema del Padiglione Italia, „l’arte rigenera la vita” perché, come sottolinea l’ambasciatore Mario Vattani, commissario generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka „l’arte è scultura, dipinti meravigliosi come quelli che abbiamo, ma è anche l’azione dell’uomo sulla natura”.

E „quale azione più tipica dell’uomo sulla natura se non quella dell’agricoltore”, rimarca Vattani.

„Tutti riconoscono un tipico territorio italiano”, perché „lo ha creato l’uomo con tanto lavoro, ma anche con una tecnologia avanzatissima, con una meccanica di altissimo livello” aggiunge il commissario generale per l’Italia.

I risultati che stanno emergendo per esempio nel mercato statunitense dimostrano come oggi le nostre macchine agricole hanno raggiunto risultati straordinari con un export di circa 750 milioni” ha aggiunto Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) L’importanza della tecnologia è stata sottolineata anche da Mariateresa Maschio, presidente Federunacoma, che ha voluto rimarcare come in questo settore „siamo veramente i numeri uno al mondo come espressione di gamma di prodotto”.

„I nostri imprenditori erano agricoltori prima di aver creato un’industria di meccanica agricola” spiega Maschio, ma adesso la tecnologia „sta prendendo sempre più piede e sta diventando sempre più importante”.

Per prima cosa quando parliamo di tecnologia „è fondamentale per le nostre aziende svilupparla sempre di più” perché questo „ci dà quel valore in più che noi ci possiamo spendere” dice la presidente di FederUnacoma.

E la seconda cosa ancora più importante, aggiunge, è il fatto che „questa tecnologia serve a sostanzialmente ridurre i costi di produzione”.

E per sua natura, dice il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, „l’agricoltore è sempre stato un innovatore”.

Bisogna ricordare, inoltre che „i due terzi del territorio italiano oggi sono gestiti dagli agricoltori”.

E anche se „l’agricoltore è stato presentato come il nemico dell’ambiente, colui il quale abusava delle risorse naturali” in realtà è il contrario, „abbiamo bisogno di risorse naturali buone per poter produrre, abbiamo bisogno della fertilità dei nostri suoli, abbiamo bisogno di qualità dell’aria e delle acque, ma soprattutto abbiamo bisogno di proteggere il paesaggio”.

C’è „una strada bellissima che dobbiamo costruire insieme, fatta di coniugare la capacità produttiva” con la costruzione di „un modello che diventi inclusivo”.

Riappropriarsi della natura rientra in una ritrovata necessità contemporanea, oggi infatti „è facile trovare progetti in cui i cittadini vanno a vivere in campagna perché oggi la dimensione che si cerca è una dimensione molto più umana del rapporto con la natura” conclude Giansanti, e in questa dimensione „l’azienda agricola di per sé può diventare un innovatore e può diventare un luogo di inclusione”.
   

Fonte dell'articoloansa.it
La Redazione
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