venerdì, 9 Maggio, 2025
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Capitale umano, innovazione e qualità al centro dei 65 anni di Apofruit 

Con un partecipatissimo evento nel cuore di Rimini durante la giornata inaugurale di Macfrut, Apofruit Italia ha celebrato assieme a clienti, fornitori, stampa e partner i suoi primi 65 anni di attività.

La serata, condotta brillantemente da Andrea Bignami di Sky TG24 Economia e resa ancora più coinvolgente dall’umorismo surreale del duo comico Ale e Franz, è stata l’occasione per ripercorrere la storia di Apofruit Italia: da cooperativa di frutticoltori fondata a Cesena il 17 febbraio 1960 a protagonista di rilievo nel panorama ortofrutticolo nazionale e internazionale.

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Il presidente di Apofruit Italia, Mirco Zanotti, nel suo intervento ha rievocato le tappe fondamentali della storia di Apofruit, dalla fondazione della Cof (Cooperativa Ortofrutticoltori) alla nascita di Apofruit nel 1991, fino alle successive integrazioni che hanno portato alla realtà attuale. Zanotti ha sottolineato con orgoglio la crescita della cooperativa, che oggi vanta numeri di rilievo: 

„Siamo 2.750 soci in tutta Italia, con 1,5 milioni di quintali di potenziale produttivo, 9.500 ettari coltivati, 245 milioni di euro di valore medio della produzione, 2.000 lavoratori stagionali e 250 dipendenti fissi, per un patrimonio netto di 107 milioni di euro”. 

Oltre ai numeri, Zanotti ha posto l’accento sui valori che guidano l’azione di Apofruit: 

„La forza della cooperazione, la fiducia, l’ascolto, il confronto e il radicamento nel territorio”. 

Un dato significativo è pure il rinnovamento della compagine sociale, con „oltre la metà dei nostri soci” entrata da meno di dieci anni e una percentuale di giovani soci (under 40) superiore alla media nazionale.

Zanotti ha poi concluso con un sentito ringraziamento a tutti coloro che fanno parte della famiglia Apofruit.

Il direttore generale del Gruppo Apofruit, Ernesto Fornari, ha incentrato il suo intervento sulle direttrici strategiche dell’operato della cooperativa. Anche attraverso un percorso iconografico, Fornari ha evidenziato il ruolo sempre più crescente della ricerca e della tecnologia, che hanno affiancato il lavoro umano, „senza mai sostituirne il valore”.

Il direttore generale ha ripercorso anche le diverse fasi di questa evoluzione, dall’iniziale centralità della manodopera all’introduzione di sistemi di calibrazione meccanica ed elettronica, fino all’impiego di macchine intelligenti dotate di telecamere per la selezione qualitativa dei prodotti. 

„Oggi – ha rilevato Fornari – possiamo contare su macchine sempre più perfezionate e intelligenti. Ma tutto questo sviluppo tecnologico non avrebbe mai avuto senso senza le persone. L’innovazione non può prescindere dal capitale umano, che rimane centrale e insostituibile”. 

Ancora Fornari ha elencato i pilastri fondamentali della visione di Apofruit: 

„Parità di genere, Formazione, Prevenzione degli infortuni, Rinnovi contrattuali”, sottolineando che “questi elementi non sono accessori, ma parte integrante del nostro modello di sviluppo”. Inoltre, il direttore generale di Apofruit Italia ha evidenziato: 

„Il secondo grande pilastro della nostra attività riguarda l’approccio al mercato, che si può sintetizzare in un principio tanto semplice quanto potente: buono e produttivo. Buono, perché proponiamo prodotti di qualità in grado di soddisfare i consumatori e di valorizzare concretamente il lavoro dei nostri soci. Produttivo, perché le scelte che facciamo devono parlare al mercato, devono raccontare la solidità, la coerenza e la visione della nostra cooperativa. Ogni traguardo che raggiungiamo è il risultato di un lavoro di squadra, di una visione condivisa, di una cooperazione reale e vissuta. In Apofruit crediamo nella forza del gruppo, nella coesione tra persone, nella fiducia tra soci, dipendenti e stakeholder. Solo così possiamo continuare a crescere, insieme”.

Nel suo intervento, Giuliano Noci, professore di Ingegneria Economico-Gestionale al Politecnico di Milano, ha offerto una riflessione sul futuro del settore agroindustriale, sottolineando come

la qualità del prodotto è, e continuerà a essere, la base del successo”. 

Ha poi ribadito che Apofruit rappresenta un modello virtuoso, perché ha già incorporato alcuni elementi fondamentali per la competitività dell’agroalimentare italiano: in primis, la capacità di aggregare produttori distribuiti su tutto il territorio nazionale, superando la logica del localismo; in secondo luogo, una presenza italiana significativa in termini di volumi, elemento imprescindibile per affrontare in modo efficace i mercati internazionali; infine, l’impegno nella qualità, che è ciò che i consumatori globali associano istintivamente all’Italia – qualità intesa non solo come gusto, ma anche come salubrità, bellezza e autenticità.

In questo contesto, ha evidenziato anche l’importanza delle tecnologie digitali, dalla produzione alla trasformazione, fino alla distribuzione, e di una comunicazione integrata e trasparente, capaci di valorizzare il lavoro di filiera e costruire fiducia verso il consumatore.

Chi comunica meglio vince”, ha concluso Noci, „e Apofruit sembra essere sulla strada giusta”.

Le celebrazioni del 65° anniversario di Apofruit sono, dunque, iniziate allo stand della cooperativa, con il taglio del nastro del Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida e si sono concluse con un rinnovato slancio verso il futuro, nel segno di un impegno costante verso l’innovazione e la valorizzazione dei diversi territori.

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