sabato, 19 Aprile, 2025
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Apofruit chiude la liquidazione autunnale 2024 con un +14% a valore sul 2023  

La campagna autunnale 2024 di Apofruit si chiude con risultati decisamente positivi, segnando un ritorno a livelli di conferimento in linea con le potenzialità della cooperativa.

A fare il punto della situazione all’indomani delle assemblee sociali sono Mirco ZanottiErnesto Fornari e Mirco Zanelli, rispettivamente presidente, direttore generale e direttore commerciale della cooperativa. 

„Quella dell’ortofrutta autunnale 2024 – commenta Zanotti – è stata una campagna all’insegna del ritorno alla normalità nei quantitativi conferiti, dopo un 2023 particolarmente complesso sotto questo aspetto.

A fronte dei quantitativi attesi, tra i soci abbiamo riscontrato durante le assemblee una buona soddisfazione, motivata anche dal fatto che la liquidazione ha fatto registrare, in termini di valore, un +14% rispetto al 2023. Un risultato che, a conti fatti, riconosce oggettivamente anche le strategie adottate da Apofruit lungo tutta la filiera, dalla campagna fino ai nostri partner della distribuzione”. 

Ernesto Fornari puntualizza:

„Il quantitativo complessivo conferito per la campagna autunnale ha raggiunto i 155.000 quintali, con un incremento del 24% rispetto al 2023. La liquidazione netta ai soci è stata pari a 11 milioni e 980 mila euro.

Si tratta di un risultato che conferma la ripresa della produttività e l’ottimo equilibrio tra prezzo, resa e qualità. Il prodotto principale della stagione sono state le pere William con 52.000 q.li, il doppio rispetto al 2023 seguite dall’uva da tavola, con 40.000 quintali totali in aumento del 4% rispetto al 2023. Da segnalare anche le buone performance produttive di kaki, mele e susine”. 

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Passando al dettaglio delle principali referenze, Zanelli spiega:

„Per l’uva da tavola seedless sono stati conferiti 30.000 quintali di prodotto convenzionale e 10.000 quintali biologici. Rispetto all’anno precedente ciò significa un aumento del 6 %, sebbene la stagione sia partita in salita per una minore produttività per le varietà precoci, si è poi recuperato con le varietà medio tardive.

Nei risultati una conferma del crescente interesse del mercato per queste varietà che stanno conquistando sempre più consumatori anche sul mercato nazionale oltre che in Europa.  Nello specifico, tra le bianche seedless la Sugraone è stata liquidata a 1,17 euro il chilo per il convenzionale e a 1,38 per il biologico; la Timpson a 1,04 euro nel convenzionale e a 1,51 nel biologico, la Sugar Crisp a 0,99 nel convenzionale e 1,62 nel biologico, Melanie 0,89 per il convenzionale e 1,52 nel biologico, la Autumn Crisp a 1,65 nel convenzionale e 1,89 nel biologico, la Kelly convenzionale a 1,56 euro il chilo, la Ivory 1,04 nel convenzionale.

Mantenendo sempre la suddivisione tra convenzionale e biologico, nella tipologia delle nere registriamo la Midnight Beauty rispettivamente a 1,08 e 1,35 il chilo e la Summer Royal a 0,98 e 1,25 euro il chilo.

Infine, per la tipologia delle rosse, la liquidazione della Firestar si è collocata nel convenzionale a 1,02, per la  Sweet Celebration   1,09 nel convenzionale e 1,46 euro il chilo nel biologico, la Timco a 1,25 e 1,54 euro il chilo, la Allison a 1,27 e 1,54 euro il chilo, la Scarlotta a 1,32 e 1,73 euro il chilo.” 


Nelle pere, notiamo un netto recupero dei volumi rispetto a un disastroso 2023. Sono stati conferiti infatti 40.000 quintali di prodotto convenzionale e 11.000 quintali di biologico. Per la varietà Williams bianca 55+ sono stati riconosciuti 0,74 euro il chilo nel convenzionale e 1,05 euro il chilo per il biologico; per la Williams rosse rispettivamente 0,89 e 1,15 euro il chilo. 

Per le mele del gruppo Gala, la produzione si è mantenuta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, recuperando soprattutto dal punto della quantità di prima categoria rispetto alle problematiche legate al craking del 2023 e beneficiando anche di un miglioramento delle quotazioni.

Sono stati conferiti 11.000 quintali di prodotto convenzionale e 6.000 quintali di biologico. Le liquidazioni medie che sono differenziate come sempre in base agli areali produttivi ed alle diverse varietà del gruppo, per il convenzionale sono comprese tra 0,40 e 0,56 euro il chilo, e per il biologico tra 0,83 e 0,97 euro il chilo.  

Per i kaki, le liquidazioni hanno mostrato un buon equilibrio tra resa e prezzo considerando l’aumento del quantitativo del prodotto conferito che si è attestato sui 17.000 q.li per il convenzionale e 6.000 q.li per il Bio, con il caco tipo che ha raggiunto i 0,68 euro il chilo nel convenzionale e i 0,87 euro nel biologico.

Per la tipologia a polpa soda, rappresentata sul precoce dalla varietà Maxim, la liquidazione si è attestata a 0,85 euro il chilo per il convenzionale e a 1,05 per il biologico. Buona anche la performance del Rosso brillante, a calendario medio-tardivo, liquidato a 0,71 euro nel convenzionale e 0,97 nel biologico.

Si segnala, inoltre, il crescente interesse dei consumatori verso le tipologie a polpa soda, che hanno beneficiato anche dell’estensione produttiva nel Sud Italia, in particolare in Puglia e Basilicata, con un impatto positivo sulla calendarizzazione dell’offerta e sulla remunerazione. 

Proseguendo con la susina Angeleno, il volume complessivo ha raggiunto i 16.000 quintali, in crescita rispetto ai 10.000 dell’anno precedente.

Come cooperativa abbiamo lasciato liberi i produttori di raccogliere nei momenti da loro ritenuti più propizi anche in base alle condizioni meteo, e questo ha permesso di ottenere un buon risultato evitando i danni da maltempo che sono stati registrati altrove. In particolare, per il prodotto convenzionale standard il prezzo riconosciuto è stato di 0,70 euro il chilo, per quello aderente al Progetto Qualità 0,78 euro, mentre per la produzione biologica si è arrivati a 0,93 euro il chilo. 

„Nel complesso – concludono Zanotti e Fornari – la liquidazione autunnale 2024 conferma la validità dei modelli adottati dalla cooperativa, nel valorizzare i diversi prodotti lungo tutta la filiera. Come sempre, sono stati convolti tutti gli areali in cui siamo presenti, dal nord al sud dell’Italia.

A tal proposito, non è da dimenticare anche la sempre più importante offerta orticola dalla Sicilia, con particolare riferimento a pomodori, zucchine e peperoni i cui conferimenti effettuati dal 1° ottobre al 31 dicembre vengono anch’essi liquidati ora. Questa produzione, che copre un arco di nove mesi principalmente orientata al Biologico, rappresenta un’importante estensione della stagionalità di diverse referenze, garantendo per Apofruit continuità di presenza sul mercato”. 

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